E' salito a 15 il numero dei morti nell'attacco americano di stanotte alla base militare siriana: 6 soldati e 9 civili, tra cui quattro bambini, secondo un bilancio fornito dall'agenzia ufficiale siriana Sana. I missili avrebbero infatti colpito anche case attorno alla base.
L’azione militare decisa dal presidente Trump in risposta all'uso di armi chimiche da parte del governo di Bashar al Assad ha trovato il sostegno bipartisan dei leader del Congresso Usa, anche se non sono mancate voci isolate che ne hanno in dubbio la costituzionalità perchè il Campidoglio non è stato consultato. In generale, i democratici si sono uniti ai repubblicani nell'appoggio alla scelta del presidente.
L’Italia, in attesa delle dichiarazioni di Palazzo Chigi, così si è espressa per voce del ministro degli Esteri, Angelino Alfano: "L'Italia comprende le ragioni di un'azione militare Usa proporzionata nei tempi e nei modi, quale risposta a un inaccettabile senso di impunità nonché quale segnale di deterrenza verso i rischi di ulteriori impieghi di armi chimiche da parte di Assad, oltre a quelli già accertati dall'Onu”. "Chi fa uso di armi chimiche non può contare su attenuanti", ha rincarato più tardi il premier Paolo Gentiloni, ribadendo l'impegno comune "perché l'Europa contribuisca alla ripresa dei negoziati" con Onu e Russia.
Da Mosca, però, il raid americano contro la base aerea siriana di Sharyat è stato definito dal ministro degli esteri russo Sergei Lavrov “un atto di aggressione con un pretesto del tutto forzato che ricorda la situazione del 2003, quando gli americani e britannici, con alcuni alleati, hanno invaso l'Iraq”. Il Cremlino ha anche annunciato che rafforzerà le difese aeree di Damasco per proteggere le infrastrutture e ha sospeso l'intesa con gli Stati Uniti che garantisce la sicurezza dei voli durante le operazioni in Siria.
Un invito all'Unione europea ed al Governo italiano perché si adoperino "per far cessare l'uso di tutte le armi e le atrocità ed avviare un negoziato sotto l'egida delle Nazioni Unite per riportare la pace in Siria", infine, arriva dalla Cisl, che in una nota auspica un forte rilancio del "multilateralismo".
(Approfondimento domani su Conquiste Tabloid)