Sono migliaia i lavoratori che stamane hanno sfilato a Bruxelles in occasione la Giornata d’Azione Europea a sostegno di un futuro sostenibile della siderurgia nel nostro continente proclamata da IndustriAll Europe. La manifestazione, partita alle 11 dal Parco del Cinquantenario e che ha portato i lavoratori a marciare sotto i palazzi delle istituzioni europee, punta a mettere sotto pressione la Ue perché metta in campo politiche di sostegno nei confronti di un settore così gravemente colpito dalla crisi e dal dumping attuato dalla Cina.
La Fim Cisl è presente alla manifestazione con una folta delegazione composta rappresentati sindacali dei più importanti siti siderurgici Italiani tra questi Ilva di Taranto, l’Ast di Terni , della Lucchini, della Tenaris Dalmine, Riva Acciaio. Il segretario generale della Fim Cisl Marco Bentivogli che guida la delegazione dei metalmeccanici italiani ha dichiarato: “Siamo qui perché il futuro dell’industria europea, riparte dal rilancio dell’industria primaria, che in questi anni ha perso terreno anche a causa della concorrenza sleale di prodotti, tra l’altro non garantiti, provenienti dalla Cina. E’ importante che l’Europa capisca che il settore della siderurgia e dell’acciaio è fondamentale per mantenere la sovranità industriale del continente".
Prima dello scoppio della crisi finanziaria, l'industria siderurgica impiegava oltre 400.000 lavoratori in Europa. Negli ultimi cinque anni, questa cifra è crollata a 330.000, e ulteriori perdite di posti di lavoro si profilano all'orizzonte. La produzione di acciaio è una parte importante e cruciale della competitività e sostenibilità della base industriale che costituisce la spina dorsale dell’economia europea, ma Importazioni a buon mercato a prezzi di dumping, una legislazione che aumenta i costi di esercizio degli impianti siderurgici in tutta Europa, tra cui quelli dei leader tecnologici che soddisfano i più elevati standard ambientali, stanno aumentando il rischio di una spirale continua verso il disastro. Da qui l’impegno delle organizzazioni sindacali europee, specie quelle dei paesi limitrofi (Belgio, Francia, Germania e Lussemburgo), che hanno assicurato la più ampia partecipazione di lavoratori. Ma significativa è stata anche la presenza delle delegazioni dei sindacati europei con presenze importanti nel settore, specie Turchia, Italia, Romania, Polonia, Spagna, Regno Unito, Svezia, Repubblica Ceca, Austria, Slovacchia ecc. Per quanto riguarda l’Italia, in particolare, il cui peso in termini di occupati, a livello europeo, è secondo solo a quello della Germania, a sfilare per le vie di Bruxelles, sono stati i delegati dell’Ilva, della Lucchini, di Arcelor-Mittal Magona, di Beltrame, di Riva Forni Elettrici, della Thyssen-Krupp Ast, solo per citare le più presenze più forti.
(Approfondimento domani su Conquiste Tabloid)