Venerdì 22 novembre 2024, ore 19:50

Bruxelles 

Recovery: le mani cinesi sul debito Ue turbano l'Europa

È partita ufficialmente la procedura per l'approvazione del Pnrr italiano. Secondo quanto si apprende, la Commissione ha lanciato la cosiddetta 'procedura scritta’, cioè quel metodo di approvazione che non prevede la riunione fisica del collegio dei commissari ma solo l'ok dei gabinetti in forma appunto scritta. Non sono attesi ulteriori commenti al testo, che quindi dovrebbe essere approvato definitivamente entro 24 ore, durata standard dell'iter di approvazione. In attesa del Recovery fund, l'Italia si conferma ai primi posti in Ue per la quota di debito in mano alle istituzioni finanziarie nazionali (64%), preceduta soltanto da Danimarca (74%), Svezia (73%) e Croazia (67%). Lo indica Eurostat nell'analisi 2019 della struttura dei debiti pubblici dei Paesi dell'Unione pubblicata ieri. Guardando ai diversi aspetti della composizione del debito, l'Italia si conferma anche tra i Paesi con la percentuale più alta di titoli con scadenza sotto l'anno, attestandosi intorno al 13%.
Percentuali superiori al 20% si registrano soltanto in Svezia (30,7%) e Danimarca (21%), mentre i titoli con scadenza inferiore a un anno superano il 10%, oltre che in Italia, anche in Portogallo, Finlandia, Olanda, Francia, Germania, Malta e Irlanda. Un’Europa che ha vissuto la scorsa settimana una giornata è storica, con ilprimo nucleo di debito comune europeo per raccogliere le risorse del Recovery fund. A fronte di 20 miliardi di euro, la richiesta è stata di 142 miliardi di euro, notizia positiva per il futuro. L’interesse del mercato dunque c’è, ma arriva anche dalla Cina, che "avrà una parte significativa del tutto", si ritrova ad ammettere la Commissione di Bruxelles, a dispetto della nuova manovra europea di rifondazione dell’asse transatlantico con Joe Biden e allontanamento dalla Cina. L’interesse di Pechino nel debito da Recovery dimostra che la manovra non è per niente semplice.
Ci sarà dunque anche la Cina tra le entità che finanzieranno il Next Generation Eu. “Il 10% delle sottoscrizioni è arrivato dall’Asia, il 50% da ambito Ue, un 3% dall’America. Per quanto riguarda il tipo di investitori, un quarto sono banche centrali, 37% fondi di investimento, 11% fondi assicurativi. La Commissione farà altre due transazioni entro la fine di luglio: un’altra a giugno e una il mese prossimo.
Ma dall’operazione sono escluse una decina di banche per violazione di regole antitrust e anti-corruzione: Bank of America, Natixis Nomura, NatWest e UniCredit (momentaneamente) che presero parte a un cartello di trading di bond nel corso della crisi finanziaria dell’area euro; Citigroup, JPMorgan e Barclays - più NatWest - sono state coinvolte due anni fa in un caso di manipolazione dei mercati valutari; Deutsche Bank e Credit Agricole hanno partecipato a un cartello sui bond.

Rodolfo Ricci

( 21 giugno 2021 )

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