Una sfilata di croci di legno chiaro e tanti lenzuoli bianchi sopra corpi distesi: così stamane i sindacati dei lavoratori delle costruzioni di tutto il mondo, hanno manifestato davanti alla sede della Fifa, a Zurigo, contro i criteri di assegnazione dei mondiali di calcio. Nel mirino, in particolare, i mondiali che si terranno in Qatar nel 2022, finiti anch’essi nell’inchiesta che ha travolto i vertici della Fifa. Per i sindacati quei giochi non avrebbero mai dovuto essere assegnati in un Paese in cui vige ancora il sistema della kafala che riduce in schiavitù i lavoratori. Anche Claudio Sottile, responsabile delle politiche comunitarie ed internazionali e della formazione internazionale della Filca Cisl stamane era a Zurigo. Lui stesso racconta di essere stato di recente a visitare i cantieri degli impianti sportivi in Qatar dove oltre 1 milione di edili vivono in condizioni disumane, affamati, assetati, con turni di 16 ore, esposti a temperature estreme, ammassati in alloggi fatiscenti. E a quasi cinque anni dall’apertura dei cantieri, il conto dei morti è terrificante: 1.400, almeno 400 per incidenti diretti, il resto per infarto e per suicidio. Ad oggi ogni partita di quei mondiali “costa” 62 vite umane. Anche l’inchiesta in corso dimostra ciò che il sindacato denuncia da anni: l’assegnazione di quei mondiali è avvenuta in violazione delle regole ed i giochi devono essere sospesi. La palla - in tutti i sensi - ora passa alla Fifa che oggi dovrà decidere se riconfermare per la quinta volta la guida a Sepp Blatter o dare un segnale di discontinuità. Il mondo intero, non solo quello del calcio, saprà valutare.