I trattori hanno paralizzano ancora una volta Bruxelles e l'esasperazione degli agricoltori è scesa in piazza durante il consiglio dei ministri dell'Ue. La protesta,come si sa, è contro i prezzi, contro l'import dall'Ucraina, gli obiettivi del 'Green deal' ma più in generale contro ogni cambio che turbi un comparto che sostiene di essere allo stremo e si fa sentire. E ha trovato ascolto, con l'inattesa apertura a rivedere al più presto la riforma della politica agricola comune (Pac) appena varata. Il governo italiano sostiene le loro richieste: è una "battaglia decisiva quella contro la concorrenza sleale dei prodotti che arrivano da nazioni terze che non rispettano le stesse regole sanitarie, ambientali e sociali che i nostri agricoltori e pescatori sono vincolati a rispettare", ha segnalato la premier italiana Giorgia Meloni.
"La nuova Pac è stata scritta male, le deroghe vigenti sono insufficienti, abbiamo bisogno di modifiche sostanziali", ha affermato il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida. Come dire: dopo le elezioni europee, si deve cambiare strada, capendo che gli scenari mondiali sono cambiati radicalmente con la guerra in Ucraina e in Medioriente, ha detto. Durante il Consiglio Agrifish, comunque, le istituzioni Ue sono finite sotto l'assedio di 900 trattori. I blocchi sono scattati dal primo mattino, copertoni e fieno sono stati incendiati a ridosso dei luoghi simbolo, si lanciano uova, bottiglie, fumogeni e quant'altro. Le linee di contenimento a un certo punto sono state anche sfondate e la protesta si è avvicinata all'edificio dove sono riuniti i ministri. A lungo nessuno può entrare e nessuno può uscire. L'aeroporto cittadino di Zaventem per un'ora è restato isolato e irraggiungibile dai mezzi di superficie.
Al termine del Consiglio, gli Stati membri hanno ribadito la richiesta alla Commissione di agire sia nel breve termine e sia nel lungo termine. Le prime proposte di intervento dell'esecutivo comunitario vanno nella direzione giusta e sono il primissimo passo concreto per rispondere ad alcune delle preoccupazioni degli agricoltori. Ma i 27 Stati membri invitano "la Commissione a completare rapidamente queste misure con nuove misure più ambiziose", ha spiegato per la presidenza Ue il ministro belga dell'Agricoltura David Clarinval.
Il commissario all'Agricoltura Janusz Wojciechowski è andato oltre e ha stimato che sia "possibile riaprire i negoziati già in questo mandato" per rivedere la Pac "se vogliamo far qualcosa rapidamente per gli agricoltori". Prima della scadenza del periodo 2023-2027 dunque "possiamo rispondere agli agricoltori anche riflettendo su una riapertura degli atti di base della Pac", ha affermato. A Bruxelles sono arrivati anche i rappresentanti italiani. Per Coldiretti Ettore Prandini ha chiesto "tempi certi e urgenti per la maggiore flessibilità sugli aiuti di Stato e sulle semplificazioni della Pac annunciate".
Rodolfo Ricci