C’è anche il sindacato tunisino Ugtt tra i destinatari del Premio Nobel per la Pace 2015, in quanto componente del Quartetto Nazionale Dialogo. Questa la motivazione: "per il suo contributo decisivo alla costruzione di una democrazia pluralista in Tunisia dopo la rivoluzione dei Gelsomini del 2011". Creato nell'estate del 2013, "quando il processo di democratizzazione era sul punto di crollare sotto il peso di assassini politici e disordini", il Quartetto è formato da quattro organizzazioni della società civile: oltre al sindacato Ugtt, anche la confederazione degli industriali Utica, la lega dei diritti umani Ltdh e l’Inoa, ordine nazionale degli avvocati. “Attonito”: così si è definito il leader del sindacato tunisino, Houcine Abassi, che solo pochi giorni fa era a Parigi, ospite del congresso della Ces. "Il premio corona oltre due anni di sforzi da parte del Quartetto in un momento in cui la Tunisia era a rischio su tutti i fronti", ha aggiunto.
Tra i primi a congratularsi con Abassi, è stato proprio il segretario generale della Ces, Luca Visentini. "I sindacati - ha sottolineato Visentini - hanno un ruolo vitale da svolgere nella promozione del dialogo sociale non solo in Tunisia, Nord Africa e gli Stati arabi, ma in tutto il mondo, compresa l'Europa. L'impegno congiunto con i datori di lavoro è stata una condizione di successo”. Per il segretario generale della Ces, anche alla luce dei gravi attacchi terroristici che si sono succeduti negli ultimi mesi in Tunisia, è più importante che mai che le parti sociali continuino ad essere pienamente coinvolte nel processo democratico del paese.
"La Ces - ha concluso Visentini - ha collaborato strettamente con l’Ugtt, dimostrando la solidarietà del movimento sindacale attraverso tutta la fase di transizione della Tunisia. Oggi, il premio Nobel riconosce l'importanza del ruolo dei sindacati nella nostra democrazia e nella società ".