Lunedì 25 novembre 2024, ore 7:15

Tassi e inflazione 

Per Bce e Fed una settimana sotto i riflettori dei mercati 

Banche centrali sotto i riflettori nella settimana che si va aprendo sui mercati, con le riunioni non solo della Bce e della Fed, ma anche della banca centrale cinese e di quella giapponese. Mentre sul fronte macro a rubare la scena sarà il dato sull'inflazione americana a maggio.

Dopo un lunedì privo di appuntamenti di rilievo, oggi gli investitori guarderanno al dato finale sull'inflazione tedesca di maggio, che dovrebbe confermarsi al 6,3%, e quella spagnola (2,9%), ma soprattutto a quella negli Usa, attesa in forte frenata, dal 4,9 al 4,1%, con quella 'core’, che non considera i prezzi dell'energia e dei beni alimentari, in flessione dal 5,5% al 5,3%. In mattinata verrà anche diffuso l'indice Zew sulle aspettative. Domani, in attesa della decisione della Fed sui tassi, che dovrebbero restare invariati al 5-5,25%, e della successiva conferenza stampa del presidente Jerome Powell, si guarderà al pil britannico, che dovrebbe tornare a crescere ad aprile (+0,3%) e alla produzione industriale dell'Eurozona, vista in ripresa al +1,2%, dal -4,1 di marzo.

Giovedì I riflettori si sposteranno su Francoforte, dove la Bce dovrebbe alzare dal 3,25 al 3,5% i tassi sui depositi, anticipata durante la notte dalla decisione della Pboc, la banca centrale cinese, che invece dovrebbe mantenere al 2,75% quelli sui prestiti a un anno anche se, alla luce della debolezza dei recenti dati macro, qualcuno non esclude un taglio a sorpresa. Grande attenzione verrà dedicata alla conferenza stampa di Christine Lagarde per cercare di intercettare la traiettoria che intende seguire la Bce nei prossimi mesi. Produzione industriale e vendite al dettaglio in Cina e sussidi di disoccupazione, produzione industriale, vendite al dettaglio negli Usa faranno da corollario. Infine prima del weekend toccherà alla Banca del Giappone chiudere gli appuntamenti con le banche centrali mentre dall'Italia e dall'Eurozona arriveranno i dati finali sull'inflazione di maggio, che dovrebbero confermare quelli preliminari, rispettivamente all'8,1% (armonizzato) e al 6,1%.

L'aumento dei tassi sulla raccolta pagati ai clienti metterà fine, nei prossimi mesi al boom di ricavi, margini e utili delle banche europee ed italiane. In uno studio degli analisti di Bloomberg si sottolinea come il picco dei ricavi sia giunto al suo massimo e la pressione di clienti, opinione pubblica e politica sta imponendo agli istituti di credito di ritoccare verso l'alto i rendimenti applicati sulla raccolta, restringendo così quella forbice fra tassi attivi e passivi che ha permesso al comparto di trarre beneficio dai numerosi rialzi della Bce, il cui tasso è passato dall'1,2% di inizio 2022 al 3,2%. Le stime dei ricavi degli istituti di credito europei per il 2023 sono così passate in un anno da 557 miliardi (+16%) e quelle degli utili a 144 miliardi (+31,4%). Un ciclo che, spiegano "è vicno al suo punto massimo" e che potrebbe arrestarsi o anche ridursi.

Rodolfo Ricci

( 12 giugno 2023 )

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