Un rilassamento delle regole sugli aiuti di Stato Ue per rispondere all'Inflation Reduction Act americano è accettabile "se è mirato e limitato: se si crea un problema su nostro modello basato su competitività e apertura allora sì, la situazione necessità di un rilassamento delle regole sugli aiuti di Stato". Da Davos lo ha ribadito anche il commissario Ue agli Affari economici Paolo Gentiloni in un'intervista alla Cnbc. "È ovvio che bisogna rilassare regole solo in alcuni settori, ma non è un semaforo verde agli aiuti di Stato", ha aggiunto Gentiloni. "La domanda è, dobbiamo avere una risposta comune in aggiunta a quelle domestiche? non si tratta di solidarietà ma di scala. Se vogliamo essere competitivi dobbiamo farlo con la scala di un mercato unico di 450 milioni di persone". Poi la riforma del Patto di stabilità europeo. "Stiamo lavorando per costruire un consenso sulla nostra proposta di riforma del Patto di Stabilità e crescita e dopo averlo raggiunto - nei nostri piani dovrebbe essere possibile a marzo - arriveremo con una proposta legislativa concreta", ha indicato il commissario europeo.
"Non stiamo ancora avendo il consenso necessario, ma ci stiamo lavorando", ha sottolineato Gentiloni, riferendo che Bruxelles farà proposte quando gli Stati membri avranno raggiunto una discreto livello di consenso. Non serve unanimità ma largo consenso. Ma il tema centrale ieri è stato quello dei tassi. "L'Ue ha un grande capacità di adattarsi e pertanto non mi aspetto che ci saranno gravi tensioni" sulle decisioni della Banca centrale europea e su nuovi rialzi dei tassi di interesse. L'Ue dovrà tuttavia riuscire a rendere più mirate le misure sull'energia e occuparsi dei problemi di competitività, ha evidenziato.
Anche perchè il componente del consiglio direttivo della Bce, Francois Villeroy de Galhau, conferma che la guidance di rialzi di 50 punti base dei tassi offerta dalla presidente, Christine Lagarde, resta valida. "Abbiamo detto molto chiaramente che decideremo di riunione in riunione, che siamo guidati dai dati, per cui è troppo presto per speculare su cosa faremo in marzo", ha spiegato Villeroy a Bloomberg Tv. "Lasciatemi ricordare le parole della presidente Lagarde all'ultima conferenza stampa: ci dobbiamo aspettare di alzare i tassi a un ritmo di 50 punti base per un periodo di tempo. Queste parole sono ancora valide".
Anche il presidente di Confindustria non condivide le aspre critiche rivolte nelle passate settimane dal governo italiano alla Bce: "No, credo che la Bce abbia fatto il suo percorso, forse il problema siamo stati noi, non abbiamo fatto i compiti a casa, potevamo abbassare il debito, e non l'abbiamo fatto", ha dettoBonomi in un'intervista al Tg3 a margine dei lavori del Forum economico mondiale. Sul Piano Industrial per il Green Deal annunciato dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, Bonomi ha espresso "un giudizio positivo perché finalmente l'Europa inizia a ragionare di un piano complessivo di tutta l'industria, però non siamo così convinti che si debba parlare solo di green, noi vorremmo un intervento a 360 gradi su tutte le filiere".
Rodolfo Ricci