Francia e Germania "mano nella mano" al lavoro per la riforma del Patto di stabilità dell'Ue, anche se un'intesa resta lontana e si avvicina fine anno con la prospettiva del ritorno alle regole della 'vecchia' governane economica sospesa a inizio pandemia. Alla riunione dell'Ecofin a Lussemburgo si sarebbe trovata, secondo quanto filtrato, una 'convergenza' sulla necessità di paletti per il calo del debito, resta da chiarire quanto e in che tempi. Per l'Italia, ha sottolineato il ministro Giancarlo Giorgetti, conta che tutto sia "sostenibile" e "realistico" e permetta investimenti nelle priorità strategiche Ue e nella difesa. Giorgetti non avrebbe parlato con i colleghi europei della manovra approvata in consiglio dei ministri e del Documento programmatico di bilancio, inviato a Bruxelles. La Commissione europea darà ora il proprio giudizio il 21 novembre nell'ambito del semestre europeo, con anche una valutazione rispetto alle raccomandazioni specifiche per Paese. Del Patto di stabilità intanto si riparlerà al Consiglio dell'Economia del 9 novembre, con la presidenza spagnola fiduciosa di poter trovare un'intesa entro il 2023 e pronta a Ecofin straordinari, se necessario.
Alla riunione a Lussemburgo, intanto, Parigi ha giocato la carta del debito, che vorrebbe al centro delle salvaguardie: ci si focalizzi su "un solo elemento", ha detto il ministro dell'Economia Bruno Le Maire, in seguito si potrà "procedere e focalizzarsi su altri argomenti come la riduzione del deficit". In risposta Berlino ha rilanciato sul deficit, sostenendo che debito e disavanzo vadano tenuti insieme nelle salvaguardie, e che l'obiettivo del disavanzo al 3% del Pil sia un massimo "e non un obiettivo": la riforma dovrebbe prevedere persino "un margine di sicurezza rispetto al riferimento del 3%" ha detto il ministro tedesco Christian Lindner.
Dichiarazioni dalla forte valenza politica, anche se la lettura prevalente è che sia un gioco delle parti: pianissimo, ma la trattativa fa passi avanti. Resta il fatto che nelle dichiarazioni pubbliche i tedeschi hanno alzato la posta e i francesi son sembrati voler spostare il focus dal deficit, il cui calo sarebbe faticoso per Parigi con le nuove regole. Si tratterà "di continuare ad andare avanti mano nella mano tra Francia e Germania. In definitiva un accordo sulle nuove regole del patto di stabilità e crescita, passa attraverso un accordo franco-tedesco", ha detto Le Maire. L'Italia nel negoziato sul calo del debito, secondo quanto filtra, non sarebbe contraria a dei benchmark per il calo del debito, si tratta però di vedere come sarà fatto.
"La nuova disciplina di bilancio deve mirare a un consolidamento graduale e sostenibile. Solo così può essere credibile e pienamente applicabile", ha detto Giorgetti, definendo "fondamentale" un'intesa entro fine anno. L'importante è che non si ignorino gli investimenti e le spese legate alle priorità europee, inclusa la difesa - ha spiegato il ministro -: sono obiettivi politici strategici. Lo stesso vale per gli impegni sui Piani di ripresa e resilienza.
Rodolfo Ricci