Avanti un’altra. In questo caso di proposte sul 'price cap' da parte di Bruxelles. Questa volta si tratterebbe di un tetto al prezzo del gas solo in caso di aumenti eccezionali e quando il picco del prezzo sul mercato europeo (Ttf) non corrisponda ad un analogo aumento sul mercato mondiale di riferimento, cioè quello del gas liquefatto. È questo in sintesi, secondo quanto risulta ad alcuni organi d’informazione, lo 'schema di meccanismo di correzione del mercato del gas' presentato dalla Commissione europea stamattina agli ambasciatori Ue. Non si tratta di una proposta legislativa. Il prezzo di riferimento per far scattare il meccanismo non è indicato nel documento e sarà oggetto di discussione tra i Paesi. - Il meccanismo, si legge nel documento visionato , deve servire per evitare "gravi rischi per la sicurezza dell'approvvigionamento" e agire come uno strumento efficace contro episodi di prezzi del gas straordinariamente elevati.
Inoltre, deve essere attivato solo se i prezzi raggiungono livelli eccezionali (rispetto ai mercati globali). Il documento indica "l'eccezionale aumento dei prezzi evidenziato nel mese di agosto 2022" come esempio delle circostanze per definire i livelli di prezzo ai quali potrebbe essere attivato un meccanismo di correzione del mercato. I Paesi Ue non solo sono divisi sull'opportunità del meccanismo, ma quelli favorevoli hanno anche idee diverse del tipo di tetto da usare. I rappresentanti permanenti discuteranno della proposta - soprattutto del livello di prezzo che farebbe scattare l'applicazione del meccanismo - molto probabilmente venerdì. Nei giorni scorsi, parlando alla commissione industria dell'Europarlamento, il vicedirettore generale energia della Commissione aveva sottolineato che, prima di presentare una vera e propria proposta legislativa, l'esecutivo Ue "vorrebbe vedere un accordo" tra gli Stati. A seconda di come evolverà il dibattito, una proposta legislativa di Bruxelles potrebbe arrivare non prima di mercoledì 23, alla vigilia del Consiglio straordinario Energia Ue.
Anchè perchè i dati economici, secondo Eurostat, parlano chiaro. Nel terzo trimestre dell'anno il Pil dell'Eurozona, così come quello dell'insieme Ue, è cresciuto dello 0,2% rispetto al trimestre precedente quando l'aumento era stato dello 0,8% per la zona euro e dello 0,7% per l'Ue. Su base annua, cioè rispetto allo stesso trimestre del 2021, la crescita del Pil nel periodo luglio-settembre 2022 è stata del 2,1% per i 19 Paesi dell'euro aria e del 2,4% per l'Ue contro il 4,3% registrato nel trimestre precedente per entrambi gli aggregati. Inoltre, nel periodo luglio-settembre di quest'anno la crescita dell'occupazione rispetto al trimestre precedente si è dimezzata sia nell'Eurozona che nell'insieme dell'Ue passando dallo 0,4 allo 0,2%. Rispetto al terzo trimestre del 2021 l'occupazione è cresciuta dell'1,7% nell'Eurozona e dell'1,5% nell'Ue. Nel secondo trimestre del 2022 l'incremento rispetto allo stesso periodo del 2021 era stato pari rispettivamente al 2,7 e 2,4%
Rodolfo Ricci