Una risposta realista e solidale che prenda in considerazione la complessità e l'emergenza del fenomeno delle migrazioni: sostenere l'agenda Ue per l'immigrazione adottata dalla Commissione è allora fondamentale in vista delle prossime due riunioni del Consiglio degli affari interni e del vertice dei capi di Stato. Si tratta di un'azione di sensibilizzazione e di pressione importante considerando che sono ancora molti i governi dell'Unione che pongono resistenze all'attuazione delle nuove disposizioni. La posizione della Ces, la Confederazione Europea dei Sindacati, alla crisi del mediterraneo, è stata illustrata presso la sede del Parlamento Europeo di Roma alla presenza dei rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, che hanno dato il loro supporto all'iniziativa, e degli esponenti di alcuni sindacati europei.

L'agenda Ue è sicuramente migliorabile ma non esistono dubbi che sia un primo importante passo nella giusta direzione. Ne è convinto Luca Visentini, segretario generale designato della Ces, che ha spiegato come la sua organizzazione sia fortemente impegnata a cercare di promuovere l'agenda in vista dei prossimi vertici. Il successo dell'operazione dovrà però essere garantito soprattutto dall'impegno dei governi chiamati dalla Ces ad approvare e sostenere l'iniziativa anche con risorse umane e finanziarie. Il messaggio politico dell'Europa è, d'altro canto, molto chiaro, secondo Cecile Kyenge, deputato del Parlamento europeo: “Si tratta di ripartire equamente le responsabilità, – ha spiegato la Kyenge – di intervenire maggiormente sulle cause attraverso la cooperazione internazionale, di rafforzare le politiche di integrazione, attaccare la rete della criminalità, battersi per l'accoglienza, la legalità e i diritti umani; in questo contesto – ha specificato l'ex ministro – il ruolo dei sindacati è importantissimo perché possono esercitare una pressione decisiva sugli Stati”.

E i sindacati europei sembrano quanto mai coesi e determinati nel raggiungere l'obiettivo. Una posizione ribadita da Liliana Ocmin, responsabile del Dipartimento immigrati, donne e giovani della Cisl: “Le stragi – ha detto la Ocmin a margine della conferenza - oltre ad interrogare le coscienze, devono indurre la comunità internazionale ed in primis l’Europa a non girare lo sguardo dall’altra parte e ad agire subito con senso di responsabilità, umanità ed in maniera corale; dobbiamo spezzare la rete dei mercanti di morte per dare alle persone la possibilità di richiedere ed accedere per vie legali alla protezione internazionale; chiediamo anche l’immediata sospensione del regolamento Dublino III, ribadiamo, infine, l’urgenza di rafforzare la cooperazione con i Paesi terzi di provenienza e di transito e la necessità di definire più chiaramente e con urgenza l’impegno contro la tratta ed il traffico di esseri umani”.

Si tratta di una richiesta di assunzione di responsabilità da tempo avanzata dal sindacato, come ha rilevato Mohamed Saady, presidente nazionale Anolf: “L'Europa – ha detto Saady a Conquiste a margine della conferenza - deve assumersi le proprie responsabilità mettendo in campo alcune azioni concrete che vanno dall'istituzione di centri di accoglienza nei paesi di transito alla redistribuzione delle quote dei profughi”.

(Articolo completo di Manlio Masucci su Conquiste tabloid, disponibile da domani mattina su questo sito)

( 5 giugno 2015 )