Dopo i sanguinosi nuovi attacchi terroristici di ieri in Turchia e Costa d'Avorio, il tema della minaccia terroristica tornera' sul tavolo dei leader europei al vertice dei capi di Stato e di governo di giovedì e venerdì prossimi. Ad annunciarlo oggi, nel corso della riunione dei ministri degli Esteri della Ue da lei presiediuta, è stata Federica Mogherini, Alto rappresentante per la politica estera europea. “I nostri pensieri vanno innanzitutto alle vittime degli attacchi in Costa d'Avorio e Ankara, e sono certa torneremo sul tema al Consiglio europeo di giovedì e venerdì”, ha detto prima della riunione a Bruxelles, Riunione nel corso della quale il nostro ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, interpellato sull’argomento, ha escluso "collegamenti diretti" tra l'attentato che ha colpito ieri Ankara e le trattative tra l'Ue e la Turchia per trovare un accordo sui migranti. "L'attacco terroristico ad Ankara -ha detto Gentiloni - rende la situazione ancora più delicata. La Turchia negli ultimi mesi ha subito degli attacchi, in particolare ad Ankara, e in particolare in alcune zone centrali della capitale, che hanno suscitato grande preoccupazione e allarme". Tuttavia, "non vedo collegamenti diretti con la situazione in Europa".
Sia come sia l’accordo tra Turchia e Ue continua a suscitare polemiche. Di oggi, ad esempio, il comunicato unitario Cgil, Cisl e Uil, con il quale le tre sigle sindacali esprimono la "più ferma condanna” per i contenuti dell’intesa e accusano l’Europa “di irresponsabilità e di debolezza verso gli egoismi nazionali”.
Secondo i sindacati, infatti, “quanto stabilito nell'accordo contrasta platealmente con le norme internazionali in materia di rispetto dei diritti umani e contraddice nella sostanza i valori fondamentali dell'Europa e lo spirito del progetto europeo, oltre a non rispettare quanto previsto da regolamenti e normative della stessa Ue in tema di diritti dei rifugiati e dei richiedenti asilo”.
Inoltre, Cgil, Cisl e Uil considerano “inaccettabile che l’obbligo all'accoglienza e ad un trattamento umano dei migranti e rifugiati, sia ridotto a una mera questione di finanziamenti alla Turchia allo scopo di contenere il flusso di profughi”. Nel comunicato, peraltro, i sindacati sottolineano il mancato rispetto, da parte di Ankara dei diritti umani, delle libertà e della tutela delle minoranze.
Le tre sigle concludono il comunicato con un appello al governo italiano perché su questo tema non si rassegni “ad un accordo che rappresenta non solo un compromesso al ribasso ma anche la concreta possibilità che aree, regioni e nazioni europee divengano zone di esclusiva realizzazione di campi e centri di detenzione” e la richiesta alla Confederazione europea dei sindacati, di mobilitarsi “per continuare a incalzare la Commissione europea e gli Stati membri e ottenere per i rifugiati, i richiedenti asilo e migranti, un trattamento all'altezza dei valori e delle tradizioni dell'Europa”.