Angela Merkel si avvia a governare la Germania per altri quattro anni. Ma paga le scelte compiute nel 2015 nella gestione della crisi dei migranti, vedendo il proprio schieramento scendere al 33%, la percentuale più bassa dal 1949, e i voti conservatori premiare l‘estrema destra di Alternative fur Deutschland, salita al 12,6%.
È la prima volta da oltre mezzo secolo che un partito di estrema destra riesce a portare propri rappresentanti al parlamento tedesco.
Il grande sconfitto è il leader dell’Spd Martin Schulz, il cui partito ha toccato il minimo storico, poco sopra il 20%. Schulz ha preso atto della sconfitta e ha immediatamente dichiarato di voler passare all’opposizione: “Stasera finisce la nostra collaborazione con la Cdu, la Grosse Koalition ha perso la sua ragion d’essere, questa alleanza di governo è finita, crediamo che l’Spd sarà all’opposizione di questo governo”.
Merkel si è comunque detta sicura che l‘accordo per una nuova colazione sarà pronto entro Natale: “una coalizione di governo contro di noi non può essere costruita” ha detto.
Le previsioni puntano ora a quella che viene soprannominata coalizione ‘Giamaica’, ovvero nero, (Cdu-Csu), gialla (liberali dell‘Fpd forti del 10,7%) e verde (i Verdi si sono attestati all‘8,9%). Ma già non manca chi sottolinea i potenziali elementi di fragilità di tale alleanza, una novità a livello nazionale: potrebbero dover convivere posizioni anche molto diverse su temi fondamentali come migranti tasse, ambiente ed Europa e ideale fonte di nervosismo tra gli investitori.
(approfondimento domani su Conquiste Tabloid)