Gas francese verso la Germania, elettricità prodotta in Germania verso la Francia: nasce così la "solidarietà franco-tedesca sull'energia" annunciata all'Eliseo da Emmanuel Macron dopo il colloquio con il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, centrata sugli strumenti per affrontare l'inverno di fronte alla crisi dell'energia. Invitando tutti i francesi alla "sobrietà energetica", unico modo per avere in mano il proprio destino nei prossimi mesi, Macron ha spiegato: "La Germania ha bisogno del nostro gas e noi abbiamo bisogno dell'elettricità prodotta nel resto dell'Europa, e in particolare in Germania". "Contribuiremo alla solidarietà europea in materia di gas e beneficeremo della solidarietà europea in materia di elettricità - ha sottolineato - nelle prossime settimane e mesi, questo si tradurrà dal punto di vista franco-tedesco in modo molto concreto. Finalizzeremo nelle prossime settimane i necessari collegamenti per poter fornire gas alla Germania se c'è un bisogno di solidarietà e ogni volta che ce ne sarà. Fin da oggi, per la prima volta da molto tempo, la Francia è esportatrice di gas verso il resto dell'Europa. Rafforzeremo questo aspetto e ci metteremo in grado di essere solidali sul piano del gas con la Germania se l'inverno sarà difficile e se loro ne avranno bisogno".
Allo stesso modo - ha continuato il presidente francese - la Germania si è impegnata ad una solidarietà elettrica nei confronti della Francia e si metterà nella situazione di avere più elettricità e soprattutto di fornirci, nelle situazioni di picco, la sua solidarietà elettrica. "Questa solidarietà franco-tedesca è l'impegno che abbiamo preso con il cancelliere Scholz".Ma intanto, di fronte al braccio di ferro tra la Russia e la Ue, i mercati continuano a tremare. Il prezzo del gas è tornato a volare, toccando nuovamente ad Amsterdam il picco dei 290 euro al megawattora per poi chiudere a 245 euro. Un andamento che oramai da qualche settimana è da montagne russe. Mentre lo spread è tornato a salire a 237 punti, con l'euro scivolato ai minimi da 20 anni sul dollaro.
Acque agitate dunque nel Vecchio Continente, dove però oramai prevale la linea 'whatever it takes', con Bruxelles e le principali capitali pronte a tutto per far fronte all'emergenza del caro-energia mantenendo una posizione intransigente nei confronti della Russia. Le prime decisioni sono attese nel corso del Consiglio dei ministri Ue dell'energia di venerdì 9 settembre. Sul tavolo due opzioni principali: un tetto al prezzo del gas e possibili linee di credito d'emergenza per gli operatori del mercato energetico. In particolare, come emerge da una bozza della presidenza di turno ceca della Ue, si pensa a una limitazione temporanea del prezzo del gas utilizzato per la produzione di energia elettrica e a una limitazione del prezzo del gas importato, oltre a sospensioni temporanee dei mercati europei dei derivati sull'energia.Sono tutte misure che Mosca vede come il fumo negli occhi, col Cremlino che ribadisce la sua versione: i problemi con le forniture di gas all'Europa attraverso il Nord Stream continueranno fino alla revoca delle sanzioni che impediscono la manutenzione dei macchinari del gasdotto.
Rodolfo Ricci