Accordo raggiunto tra la compagnia aerea tedesca Lufthansa ed il sindacato dei piloti sul nuovo contratto di lavoro. L'accordo - secondo quanto comunicato dalla stessa compagnia - dovrebbe valere fino al giugno 2022.
A regime i piloti riceveranno un aumento di stipendio dell'11,4% rispetto al maggio 2012, scadenza dell'ultimo accordo, più un pagamento una tantum pari a 1,8 volte il loro salario mensile come compensazione per il periodo di vacanza. In cambio, la società ha ottenuto un cambiamento nei trattamenti previdenziali del proprio equipaggio, che vedrà salire gradualmente verso i 60 anni il termine per richiedere il pensionamento anticipato e uniformerà gli schemi contributivi a quelli applicati al resto del personale.
Questo dovrebbe permettere alla società un risparmio sulle spese previdenziali nell'ordine di qualche centinaio di milioni di euro. Un taglio ai costi cercato da lungo tempo dai vertici della società, per portarli in linea con quelli, inferiori, dei concorrenti del Golfo, e che dovrebbe avere un effetto positivo sui profitti di Lufthansa già nel 2017.
Inizialmente, l'accordo prevedeva un aumento dell'8,7% del salario nel 2019 e un bonus di 5-6.000 euro a pilota. Ma le trattative si sono poi intensificate, e hanno riguardato anche il sistema pensionistico.
L’intesa, che riguarda i 5.400 piloti in forza alla compagnia (compresi quelli che volano con Lufthansa Cargo e Germanwings), pone fine ad un periodo di aspra conflittualità sindacale. Il braccio di ferro tra la compagnia e il sindacato Cockpit durava dal 2014. Secondo Lufthansa, le giornate di sciopero dei piloti sono costate 351 milioni di euro tra il 2014 e il 2015. Secondo il sindacato, l'azienda trova grazie a quest'accordo "un miglioramento duraturo e strutturale dei costi del personale". Il gruppo aereo ha anche garantito di far volare fino al 2022 almeno 325 aerei con i piloti che hanno sottoscritto l'accordo trovato con Cockpit.