Venerdì 22 novembre 2024, ore 18:19

Francoforte 

Lagarde: l’inflazione sarà più alta e la crescita meno sostenuta 

Occhi puntati sull'annunciata tregua a Mariupol, colpita da settimane dai bombardamenti russi, mentre si guarda ai prossimi passi possibili nel negoziato per la pace fra Mosca e Kiev, con la Turchia che annuncia che i ministri degli Esteri di Russia e Ucraina potrebbero incontrarsi entro due settimane. Mosca si è detta pronta ad un cessate il fuoco temporaneo, per un corridoio umanitario, e la vicepremier ucraina Iryna Vereshcuk ha annunciato l'invio da parte di Kiev - che ha nuovamente denunciato l'uso di proiettili al fosforo, sparati nella regione di Donetsk - di 45 autobus verso Mariupol, spiegando che sono stati concordati corridoi anche per Melitopol e per Energodar. La tregua potrebbe dare respiro agli abitanti della città portuale ucraina, dove ieri erano stati colpiti anche un edificio della Croce Rossa e la sede della missione Ue. Ma il sindaco di Irpin, nell'oblast di Kiev, ha detto che metà della città è stata distrutta. Tutto ciò viene analizzato dalle autorità economiche europee.

"L'impatto economico della guerra viene espresso al meglio da quello che gli economisti chiamano shock dell'offerta, che è uno shock che allo stesso tempo fa aumentare l'inflazione e riduce la crescita e la Bce farà il necessario per garantire la stabilità dei prezzi e attenuare le conseguenze economiche del conflitto". Questa resta la posizione della la presidente della Bce, Christine Lagarde, intervenendo a un evento della Banca centrale di Cipro. Lagarde ha sottolineato come la guerra comporti una notevole incertezza sulle prospettive e che la risposta della Bce si baserà sui principi di "opzionalità, gradualità e flessibilità". "Se le prospettive di inflazione a medio termine cambiano e se le condizioni di finanziamento diventano incoerenti con ulteriori progressi verso il nostro obiettivo del 2%, siamo pronti a rivedere il nostro programma per gli acquisti netti di attività in termini di dimensioni e/o durata", ha ribadito la presidente Lagarde, rimarcando come la Bce sia in grado di attenuare le conseguenze della guerra in Ucraina con una risposta adeguata. Se invece "i dati in arrivo supportano l'aspettativa che le prospettive di inflazione a medio termine non si indeboliranno anche dopo la fine dei nostri acquisti netti di attività, concluderemo gli acquisti netti nell'ambito del programma di acquisto di attività (App) nel terzo trimestre".

Resta il dato di fondo irrisolto: è ancora troppo presto per dire se la Bce alzerà i tassi nel 2022, ma un rialzo è comunque "probabile". Lo ha ipotizzato Madis Muller, membro estone del Consiglio direttivo della Bce, in un'intervista alla Bloomberg. "Abbiamo raggiunto un punto - ha detto Muller - in cui non è più necessario dare ulteriore sostegno all'economi attraverso gli acquisti di titoli, ed è giusto chiedersi se tassi così bassi siano ancora appropriati". Quindi la Bce potrebbe decidere un lieve rialzo dei tassi verso fine anno, anche se serve cautela con "l'arma dei tassi d'interesse" perché la spinta inflazionistica deriva da strozzature dell'offerta piuttosto che dalla domanda, e dunque non può essere controllata dalla politica monetaria. Questa è anche la posizione di Yannis Stournaras, governatore della Banca di Grecia e membro del Consiglio Bce.

Altro problema. Le banche non hanno pieno controllo sulle transazioni ad elevata leva finanziaria, dove la gestione dei rischi "resta altamente insufficiente": in assenza di una svolta, la Vigilanza potrebbe imporre una stretta ai requisiti patrimoniali. È quanto scrive il presidente del Consiglio di Vigilanza bancaria della Bce, Andrea Enria, in una lettera rivolta ai vertici di tutte le banche "significative"; quelle sotto la sua supervisione diretta. Da tempo la Bce chiede alle banche di prepararsi ai rischi di default aziendali col ritiro degli aiuti pandemici e i prestiti a leva - concessi a debitori già altamente indebitati - sono un nodo cruciale.

Rodolfo Ricci

( 31 marzo 2022 )

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