Venerdì 22 novembre 2024, ore 20:07

Bruxelles 

La Ue rivede al ribasso il Pil italiano per il 2022 

La Ue nelle stime invernali rivede a ribasso il Pil italiano nel 2022 prevedendo un +4,1% quando, nel rapporto dello scorso novembre, configurava una crescita al 4,3%. Per il 2023 l'Ue stima un Pil al +2,3%. "Le previsioni di breve termine sono oscurate dalla prolungata interruzione di forniture e dal brusco aumento dei prezzi dell'energia. Si prevede che l'erosione del potere di acquisto e l'attenuazione della fiducia dei consumatori scalfiscano la crescita reale nel breve periodo. Ci si aspetta che l'attività economica riguadagni slancio nel secondo trimestre e continui ad espandersi nella seconda parte dell'anno", scrive l'Ue. L'Unione europea nel complesso ha raggiunto il livello del Pil precedente alla pandemia nel terzo trimestre del 2021 e si prevede che tutti gli Stati membri abbiano superato questa pietra miliare entro la fine del 2022. Il rallentamento della crescita configurato in autunno è stato più acuto del previsto. Ma, si sottolinea, "incertezza e rischi" per la ripresa "restano alti, notevolmente aggravati dalle tensioni geopolitiche in Est Europa. A livello di Eurozona, la Commissione ha rivisto al rialzo le attese sull'inflazione per gli alti prezzi dell'energia, ma anche per l'ampliamento delle pressioni inflazionistiche su altre categorie di beni a partire dall'autunno.

Nel complesso, l'inflazione nell'area dell'euro, secondo le stime di Bruxelles, nel 2022 arriverà al 3,5% (il 3,9 nell'Ue) prima di scendere all'1,7% (1,9% nell'Ue) nel 2023. Per l'Italia l'inflazione dopo l'1,9% del 2021 è attesa sopra il livello dell'Eurozona e al 3,8% nel 2022, per andare poi scendere all'1,6% nel 2023. In autunno l'inflazione nell'Eurozona era stata stimata al 2,4% nel 2021, al 2,2% nel 2022 e all'1,4% per il 2023."Il contesto italiano è quello di un'economia che tende a riprendere i livelli di crescita pre-pandemia forse più velocemente di quanto immaginato tempo fa. Le previsioni di crescita positive sono collegate alla buona attuazione del Pnrr sul quale il governo italiano è pienamente impegnato. Noi in tutte le nostre previsioni abbiamo considerato l'influenza dei Pnrr nazionali sugli investimenti, come se andasse tutto nella direzione giusta", ha detto il commissario Ue agli Affari Economici Paolo Gentiloni rispondendo ad una domanda nella conferenza stampa sulle stime economiche Ue.

A livello più complessivo Gentiloni si è soffermato sul tema del mercato dle lavoro. Nell'ultimo trimestre del 2021, il tasso di disoccupazione è sceso al di sotto delle sue letture pre-pandemiche e ha raggiunto i minimi record del 6,4% nell'Ue e del 7,0% nell'area dell'euro a dicembre - ha spiegato -. L'occupazione nel l'Ue è aumentata dello 0,9% nel terzo trimestre, aggiungendo circa 1,8 milioni di posti di lavoro nel l'Ue e colmando il divario con i livelli pre-pandemici. Il divario in termini di ore lavorate si è ridotto a un solo punto percentuale". "Nonostante i suoi buoni risultati, la crescita dell'occupazione non è al passo con l'aumento della domanda di lavoro - ha sottolineato però . Come ho già detto, il lavoro è un fattore sempre più importante che limita la produzione in diversi settori. Le inchieste congiunturali della Commissione indicano che in gennaio la penuria di manodopera ha raggiunto i massimi storici nei settori del l'industria, dei servizi e del l'edilizia".

Sempre oggi si è registrato anche l'avvertimento della Bundesbank: occorre agire subito contro l'inflazione che corre a più del 5%, farlo dopo costerà molto di più. E c'è il ragionamento, più prudente, di Isabel Schnabel, che ribadisce la linea "graduale" nell'eventuale rialzo dei tassi, ma spiega anche le ragioni di un'eventuale stretta da parte della Bce. Dopo l'uscita della 'colomba' francese nel Consiglio Bce, Francois Villeroy de Galhau, secondo cui i mercati nel prezzare due rialzi dei tassi nel 2022 hanno fatto il paso più lungo della gamba, orai tocca ai 'falchi'. Lo è il presidente della 'Bubà Joachim Nagel, che ha fatto presente la stima della banca centrale per un'inflazione in Germania oltre il 4% in media d'anno nel 2022.

Rodolfo Ricci

( 10 febbraio 2022 )

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