Il sorpasso della Cina ai danni degli Stati Uniti è un evento epocale, ma non sorprendente: dopo aver subito l’avanzata del virus nei mesi primaverili, infatti, il Governo di Pechino - grazie anche alle misure draconiane imposte ai cittadini e a un sistema di tracciamento altamente efficace - è riuscito a defibrillare l’economia nazionale, come evidenziato dalla crescita del Pil nel 2020 (sebbene a livelli inferiori rispetto al trend pre-pandemia).
A leccarsi le ferite, in particolare, dopo un anno vissuto pericolosamente sul fronte pandemico, anche l’Unione europea: la prima, la seconda e infine la terza ondata hanno costretto le principali economie continentali ad implementare a più riprese lockdown nazionali, favorendo una contrazione del Pil senza precedenti. In rosso soprattutto il volume degli investimenti stranieri: -71%, con la Germania - economia leader del continente -in grado di collocarsi al di sopra della media europea (-61%). Soffrono, invece, Italia e Regno Unito: tra pandemia e Brexit, le due economie non sono riuscite ad attrarre nuovi investimenti nel corso del 2020.