Venerdì 22 novembre 2024, ore 19:22

Bruxelles 

L’Ue frena sugli aiuti di Stato per colpa delle solite divisioni 

Tutti gli sforzi di dialogo tra l'Unione europea e i suoi Stati membri e gli Stati Uniti quando si tratta di inflation reduction act sono benvenuti". È questa la linea espressa dal portavoce della Commissione europea Eric Mamer nel corso del briefing quotidiano con la stampa, interpellato sulla visita a Washington dei ministri dell'Economia francese e tedesco Bruno Le Maire e Robert Habeck e in particole se sia una premessa a possibili nuovi accordi commerciali 'verdi' tra Usa e Ue. "Abbiamo lavorato con l'amministrazione americana per cercare di appianare le difficoltà specifiche" che l'Inflation reduction act presenta per l'industria europea "ed è chiaro che la visita dei due ministri è utile per continuare a trasmettere messaggi da parte europea agli americani e per ascoltare anche ciò che gli americani hanno da dire", ha aggiunto solamente.

Il possibile arrivo di Volodymyr Zelensky a Bruxelles potrebbe restringere i margini temporali di quello che, al prossimo vertice dei leader dei 27, rischia di essere il nuovo terreno di scontro in Europa: il piano industriale voluto da Ursula von der Leyen come risposta all'Inflaction Reduction Act targato Joe Biden. La discussione entrerà nel vivo al Consiglio europeo di questa settimana e, nei piani dei vertici Ue, dovrebbe portare ad una prima intesa già al summit dei leader della fine di marzo. Ma la partita si preannuncia più complessa del previsto. Su un Ira europeo la maggioranza dei 27 ha però più di una riserva, Italia inclusa. E il dossier, assieme a quello dei migranti, è stato al centro del colloquio telefonico tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente francese Emmanuel Macron organizzato proprio in vista del summit di giovedì.

La creazione di un Inflaction Reduction Act europeo "è imminente e si giocherà al prossimo Consiglio europeo", ha spiegato Le Maire prima di volare negli Stati Uniti con il suo collega Robert Habeck in una missione a Washington che delinea plasticamente l'offensiva di Parigi e Berlino sugli aiuti di Stato, rilanciando il cosiddetto motore franco-tedesco. L'Eliseo, sino a qualche settimana fa aveva mostrato una certa apertura alla creazione di un fondo Sure nel breve termine. L'idea, tuttavia, è stata bocciata dal cancelliere Olaf Scholz e accantonata dalla Commissione. A questo punto, anche in Francia ha preso vigore l'ipotesi del nuovo regime di aiuti di Stato che Bruxelles ha in cantiere. Una mossa che ha trovato il pieno accordo dell'altro grande fruitore dell'allentamento delle regole sugli aiuti deciso dall'Ue già per il Covid e la guerra in Ucraina: la Germania.

Al Consiglio Affari Generali di Bruxelles, però, è andato in scena un assaggio di quanto potrebbe accadere al vertice dei leader di domani. La presidenza svedese dell'Ue non ha potuto far altro che registrare "le divergenze" tra i 27. Il ministro Raffaele Fitto ha illustrato la linea italiana: "Evitare soluzioni che creino disparità di condizioni fra chi ha spazio fiscale e chi non ne ha". E, forse per la prima volta, può contare su una serie di inedite sponde: quella del commissario Ue alla Concorrenza Margrethe Vestager all'interno dell'esecutivo europeo e quella dei cosiddetti Paesi 'frugali' tra i 27.

Rodolfo Ricci

( 7 febbraio 2023 )

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