Ci aspettiamo un'ulteriore accelerazione della crescita economica globale e questo consente una revisione al rialzo delle stime per quest'anno e il 2022, come vedrete nel World Economic Outlook la prossima settimana".È questo lo scenario prospettato dal direttore generale dell’Fmi, Kristalina Georgieva, sottolineando che l'accelerazione è legata al nuovo piano di aiuti negli Stati Uniti e ai vaccini. Un aiuto alla crescita è arrivato anche dai 16.000 miliardi di dollari di aiuti stanziati da governi e dalle banche centrali. "Senza queste misure sincronizzate la contrazione mondiale quest'anno sarebbe stata tre volte peggiore".
L'inflazione post-stimoli negli Stati Uniti potrebbe salire al 2,65% e questo non preoccupa. Georgieva entra così nel dibattito sull'inflazione negli Usa, dove la Fed ha più volte ribadito di non voler alzare i tassi o correggere la sua politica espansiva a fronte di un aumento temporaneo dei prezzi. Rassicurazioni che non hanno placato i timori degli investitori e stanno pesando su Wall Street che, dopo gli stimoli da 1.900 miliardi di dollari di Joe Biden, guarda ora al nuovo piano da 3.000 miliardi del presidente americano per le infrastrutture. Sull’altra sponda dell’Oceano, le economie europee dovrebbero essere su una solida strada di ripresa economica per la seconda metà del 2021.
Più in generale, il Fondo Monetario Internazionale vede rosa per la ripresa globale e si appresta a ritoccare al rialzo le sue stime di crescita per il 2021 e il 2022. In un mondo che corre più veloce, anche l'Italia: pil è atteso crescere quest'anno del 4,25%, decisamente di più del 3% previsto in gennaio. Pur sottolineando che la tempistica e la forma della ripresa restano incerte, l'istituto di Washington nota come dopo un avvio di anno debole l'economia italiana è attesa accelerare nell'ultima parte dell'anno. Il 4,25% previsto dal Fmi è leggermente superiore al 4,1% tendenziale che il governo potrebbe inserire nel Def. "La risposta alla pandemia è stata in via generale efficace ammortizzando l'impatto della crisi sanitaria sulla popolazione e l'economia"», osserva il Fmi notando, comunque, come alla fine dello scorso anno il pil dell'Italia risultava circa il 6,5% al di sotto dei livelli della fine del 2019. "L'outlook per l'economia italiana è contingente all'andamento della pandemia e alle politiche di sostegno", aggiunge il Fondo suggerendo di accompagnare la spesa per affrontare lo shock del Covid con un piano credibile di riduzione del debito una volta che la ripresa sarà decollata. E se gli stimoli sono necessari per ridurre le cicatrici sul mercato del lavoro, una spinta agli investimenti - aggiunge il Fmi - può aiutare l'Italia a recuperare il terreno perso in termini di produttività e accelerare una transizione verso un'economia più verde e giusta. Una spinta alla crescita potrebbe arrivare da un ammodernamento della pubblica amministrazione, dal ridurre le barriere alla concorrenza a da "un'ampia riforma"delle tasse.
Rodolfo Ricci