Con l'epidemia in piena terza ondata i ministri dell'economia mantengono inalterate le protezioni per la zona euro. Anche se le previsioni economiche di febbraio lasciavano intravedere spiragli di ripresa all'orizzonte, non è ancora il momento di prendere decisioni che potrebbero indebolire la già incerta situazione. Si va quindi avanti con il sostegno a imprese e a lavoratori, con lo stesso ritmo di questo ultimo anno che finora ha consentito uno stimolo molto più ampio della crisi finanziaria, pari all'8% del Pil della zona euro, a cui si sono aggiunti schemi di liquidità per un altro 19%. Tanto il Patto di Stabilità resta sospeso fino al 2023, come raccomandato dalla Commissione Ue e per ora accolto dall'Eurogruppo senza sorprese. Ma nel medio periodo bisognerà affrontare il debito elevato: ripensando la spesa, e puntando sugli investimenti che facciano aumentare il potenziale produttivo.
"Finché la crisi sanitaria non sarà finita e la ripresa non sarà salda, continueremo a proteggere le nostre economie attraverso un livello necessario di sostegno fiscale", scrivono i ministri dell'Eurogruppo nella dichiarazione approvata durante la riunione, sottolineando che il ritiro prematuro del sostegno deve essere evitato. I ministri ricordano che le previsioni economiche della Commissione di febbraio confermavano una recessione severa nel 2020, ma meno drastica di quanto previsto in precedenza. E con gli sforzi concentrati sulla campagna vaccinale, la ripresa potrebbe accelerare. "Ciononostante, le prospettive rimangono offuscate dall'incertezza e ci si attende una ripresa disomogenea tra Paesi, regioni e settori" motivo per cui bisogna mantenersi cauti, confermando l'assetto da battaglia.
"Abbiamo convenuto che a questo punto mantenere in piedi lo stimolo è il miglior contributo che possiamo dare alla sostenibilità di bilancio a lungo termine", ha spiegato il presidente dell'Eurogruppo Paschal Donohoe, sottolineando che i ministri sono uniti e determinati a combattere la pandemia e le sue conseguenze economiche con tutti i mezzi a disposizione. Anche perché, avverte il commissario Paolo Gentiloni, c'è anche un altro rischio: la disoccupazione. "Se non fosse stato per il forte sostegno politico l'aumento della disoccupazione sarebbe stato sicuramente molto più marcato. Ma questo pericolo non è passato".
Rodolfo Ricci