Si è trattato d un esordio 'light' a Bruxelles per il ministro dell'Economia Daniele Franco, accolto con calore dall'Eurogruppo ed esentato dal presidente Paschal Donohoe dalla presentazione di rito del programma di governo, essendosi insediato praticamente da poche ore. E non mancano gli attestati di stima e l'incoraggiamento: "So che è molto consapevole delle sfide che l'Eurozona e l'Italia devono affrontare, e sono molto fiducioso che lui e il nuovo governo lavoreranno senza sosta per rispondere a quelle sfide", ha detto Donohoe al termine della riunione. Franco ha partecipato molto attivamente alla riunione dell'Eurogruppo, "fornendo molti contributi importanti alle discussioni che abbiamo avuto", ha raccontato il presidente, che aveva parlato con il neo ministro già al telefono prima dei lavori. E si erano accordati per far slittare alla riunione di marzo la presentazione del programma di governo, a cui sta lavorando in queste ore il premier. I ministri sono molto curiosi di conoscere le priorità del nuovo governo italiano, ma hanno piena fiducia nella sua guida. "Mario Draghi rappresenta politiche molto intelligenti ed è un vero europeo", ha detto il ministro delle Finanze tedesco, Olaf Scholz, prima dell'Eurogruppo.
La riunione è stata un'occasione per i ministri di fare il punto sulla situazione dell'emergenza sanitaria ed economica. E, a differenza di qualche mese fa, le aspettative vengono tenute a freno. La situazione economica resta seria, l'occupazione è molto bassa, il covid ha avuto un impatto su tutti i settori dell'economia, e c'è ancora bisogno di proteggere i cittadini, ha detto Donohoe. Il presidente ha spiegato che i ministri sono d'accordo che a non ritirare le misure troppo presto, e a "riadattare le politiche gradualmente" quando l'emergenza sarà passata. Bisogna fare attenzione a non ritirare il sostegno troppo presto, perché si rischia un'ondata di fallimenti di aziende. Bisogna anche accelerare il piano dei vaccini, è stato detto. I ministri hanno avviato la discussione su come passare da un sostegno generalizzato a misure più mirate, ma si entrerà nel vivo nel prossimi mesi. Inoltre, obiettivo dell'Eurogruppo è discutere entro l'estate dell'orientamento di bilancio appropriato per il prossimo anno.
Su questo fronte, saranno determinanti le valutazione della Commissione. "Dobbiamo fare scelte sagge sulle politiche di bilancio, abbiamo già deciso che la clausola di sospensione del Patto di Stabilità sarà attiva per tutto l'anno, ma cosa succederà nel 2022? Gli Stati hanno bisogno presto di guida su questo fronte", ha detto il commissario all'economia Paolo Gentiloni. Sarà lui, a marzo, a definire i parametri che Bruxelles userà per decidere quando riattivare il Patto. E a maggio, dopo le previsioni economiche di primavera, darà indicazioni sull'orientamento di bilancio da mantenere per il resto dell'anno e possibilmente per il 2022, se si potrà andare così in là con la previsione. Per ora, quindi, si resta in una clima di emergenza, e si cerca di individuare l'orizzonte, rinviando la vera discussione, cioè la revisione delle regole del Patto di Stabilità. Il problema è che i ministri non sono ancora pronti per affrontarla, e pur di evitare una spaccatura, si evita proprio di aprire la discussione. Tanto, per il momento, sono tutti d'accordo che le misure di sostegno all'economia devono proseguire. E ci si concentra sul Recovery fund: secondo Gentiloni c'è margine per accelerare i tempi di approvazione dei piani, come vorrebbe la presidenza portoghese di turno della Ue, che punta a piani approvati entro fine aprile. "È nell'interesse di tutti" accorciare i tempi, spiega il commissario, ma per ora bisogna accelerare prima di tutto le ratifiche dei parlamenti nazionali e la preparazione delle bozze.
Rodolfo Ricci