Duro scontro all'Onu tra Israele e Iran nella riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza convocata dopo l'attacco di Teheran di sabato notte, mentre il segretario generale delle Nazioni Unite ha avvertito che il Medio Oriente è "sull'orlo del baratro". "Il regime iraniano non è diverso dal Terzo Reich e l'ayatollah Ali Khamanei non è diverso da Hitler", ha tuonato il delegato dello Stato ebraico al Palazzo di Vetro, Gilad Erdan chiedendo "tutte le sanzioni possibili" contro la Repubblica islamica. "Il fatto che Israele si sia mostrato superiore non toglie la brutalità dell'attacco", ha aggiunto l'ambasciatore israeliano. Da parte sua il collega iraniano, Saed Iravani, ha chiesto al Consiglio di "adottare misure punitive immediate contro Israele", che vuole solo "commettere altri atroci crimini senza rispetto delle leggi internazionali".
Iravani ha ribadito che Teheran "non ha avuto altra scelta che esercitare il proprio diritto all'autodifesa", assicurando che il suo Paese non vuole un aumento della tensione o "una guerra con gli Stati Uniti" ma risponderà a "qualsiasi minaccia o aggressione". Anche gli Usa hanno evocato lo spettro di nuove sanzioni: "Nei prossimi giorni discuteremo con i nostri partner nuove misure punitive per rendere l'Iran responsabile in accordo con le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza", ha detto l'ambasciatore americano Robert Wood, alludendo alla possibilità di presentare una bozza di risoluzione con nuove misure restrittive contro Teheran, e ribadendo che gli Usa "non vogliono una escalation".
Massima allerta in Italia: ieri Per fare il punto della situazione sulla minaccia e rimodulare le misure, il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha convocato il comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica al Viminale con i vertici delle forze di polizia e dell'intelligence. Resta un dato: dalla benzina alle bollette sale il rischio di nuovi aumenti in arrivo per i consumatori. L'attacco dell'Iran contro Israele getta infatti nuova incertezza sui mercati finanziari, in particolare sulle materie prime, soprattutto energetiche, con conseguenze destinate a farsi sentire sui bilanci delle famiglie.
Gli occhi restano puntati sui principali listini europei e sull’andamento del prezzo del petrolio: "I prezzi del greggio potrebbero salire, dal momento che questa è la prima volta che l'Iran colpisce Israele dal proprio territorio", spiega a Bloomberg l'analista di Ubs Group Giovanni Staunovo: Ma è vero anche che il rischio di un attacco diretto iraniano, nell'aria da giorni, è stato già in parte scontato dai mercati: il Brent quest'anno è già in rialzo del 17% e ha superato i 90 dollari al barile dopo l'attacco israeliano all'ambasciata iraniana a Damasco del primo aprile. Osservato speciale è anche il prezzo del gas, sceso due settimane fa a 25 euro/MWh ma risalito negli ultimi giorni verso i 30 euro sentendo già aria di crisi.
A rischio anche le decisioni di politica monetaria: Bce e Fed potrebbero trovare in questa situazione un'ottima ragione per rimandare i tagli.
Rodolfo Ricci