La strategia non cambia. In armonia con la logica neoliberista imperante, la nuova politica industriale della Commissione europea consolida l’obiettivo fondamentale: sbilanciarsi sulle imprese e mettere in secondo piano il lavoro. La Ces riconosce l’obiettivo di Palazzo Berlaymont di migliorare il sostegno alle industrie Ue, osserva il vice segretario generale Peter Scherrer, che però si dice “sorpreso” dall’assenza di una strategia parallela ma non meno decisiva su come inserire nel nuovo mega piano tecno-bruxellese, la gestione dei cambiamenti o delle ristrutturazioni aziendali, la partecipazione dei lavoratori e le difficoltà di tutti quei settori occupazionali messi a rischio dalle nuove tecnologie. Tutti aspetti sui quali l’unica strategia visibile, commenta con ironia la Confederazione europea dei sindacati, sembra sia la “speranza”. Ma sperare solamente che digitalizzazione, decarbonizzazione e altre tendenze creeranno più posti di lavoro di quanti ne distruggeranno, afferma il sindacato europeo, è inaccettabile. I punti principali della nuova strategia industriale Ue sono almeno 10. Il primo riguarda una serie di iniziative per rafforzare la cybersicurezza dell’industria comunitaria. La Commissione propone un regolamento sul libero flusso dei dati non personali, che permetterà la libera circolazione dei dati tra le frontiere, “contribuendo a modernizzare l'industria e creare un vero e proprio spazio comune europeo dei dati”. Sull'economia circolare, l’Ue prepara per l’autunno 2017 una strategia sulla plastica, e misure per migliorare la produzione di risorse biologiche rinnovabili e la loro conversione in bioprodotti e bioenergia. Nel progetto è inserita, inoltre, la modernizzazione delle misure sulla proprietà intellettuale. Prevista poi un'iniziativa per migliorare il funzionamento degli appalti pubblici europei. L’agenda per le competenze verrà estesa a nuovi settori industriali fondamentali: edilizia, siderurgia, industria cartaria, tecnologie verdi ed energia rinnovabile, industria manufatturiera e trasporto marittimo. La Commissione proporrà a inizio 2018 una strategia sulla sostenibilità finanziaria, per orientare meglio i flussi di capitale privato verso investimenti più sostenibili. Nei giorni scorsi, Bruxelles ha presentato un nuovo elenco delle materie prime critiche, con l’obiettivo di sostenere l'industria manifatturiera Ue, “per garantirne una fornitura sicura, sostenibile ed economicamente accessibile”. In cantiere (autunno 2017) ci sono, infine, nuove proposte in materia di mobilità pulita, competitiva e interconnessa. L'industria europea, fa sapere la Commissione, rappresenta i due terzi delle esportazioni Ue, dà lavoro a 32 milioni di persone e ha creato 1,5 milioni di nuovi posti di lavoro dal 2013 a oggi.
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