Licenziati in conseguenza di uno sciopero. E’ quanto accaduto a 3mila minatori indonesiani, in difesa dei quali è stata avviata una campagna di raccolta firme sul sito Labourstart (www.labourstart.org) per chiedere al governo indonesiano di assicurare il reintegro dei lavoratori. I minatori avevano scioperato per protestare contro la decisione unilaterale del colosso americano Freeport-McMoRan di mettere i lavoratori in congedo per un lungo periodo legato ad una controversia tra la multinazionale ed il Governo indonesiano costato diversi milioni di dollari ad entrambe la parti. Il conflitto, partito dalla miniera di rame Grasberg e da una miniera d’oro nella Papua occidentale, si è diffuso anche a Java, dove circa 300 lavoratori sono stati licenziati da una joint venture tra Freeport e Mitsubishi, nota come PT Smelting, che trasforma il rame proveniente da Grasberg. I licenziamenti sono una violazione dei diritti fondamentali dei lavoratori, dei contratti collettivi di lavoro e della legge indonesiana. Per questo Il sindacato dei minatori in tutto il mondo ha chiesto all’Indonesia di applicare le proprie norme e di difendere il diritto di sciopero. Un appello finora caduto nel vuoto. La miniera di Grasberg è la più grande miniera di oro e la terza miniera di rame, al mondo. Si trova nella provincia di Papua (ex Irian Jaya), ossia la parte occidentale della Nuova Guinea a sovranità indonesiana, e dà lavoro a circa ventimila lavoratori.