Venerdì 22 novembre 2024, ore 18:45

Consiglio europeo

Immigrazione e Russia al centro del Vertice Ue

Immigrazione, commercio internazionale e una discussione “strategica” sui rapporti con la Russia, in particolare per quanto riguarda il ruolo di Mosca nel conflitto in corso in Siria. Questi i temi in agenda al Vertice dei capi di Stato e di governo dell'Ue in corso oggi e domani a Bruxelles. Un quarto tema che potrebbe occupare spazio nella discussione ben al di là di quanto previsto dall'agenda è quello della Brexit. Sarà la prima volta che il neo primo ministro britannico Theresa May parteciperà a una riunione del Consiglio europeo, ed è previsto un suo breve intervento durante la cena di lavoro. May probabimente confermerà l'intenzione già espressa di recente di attivare solo a marzo il meccanismo dei negoziati per la secessione del Regno Unito dall'Ue, senza entrare nei dettagli. Infine, resta aperta la questione del via libera al Ceta, l'accordo di libero scambio Ue-Canada bloccato dalla regione Vallonia del Belgio e che sarà uno degli argomenti al centro del vertice Ue domani. La firma dell'Accordo, inizialmente prevista per il 27 ottobre durante il vertice bilaterale Ue-Canada, dovrà probabilmente essere rimandata. Non dovrebbe prendere molto tempo la discussione sull'altro - e molto più controverso - accordo commerciale transatlantico che si sta ancora negoziando, il Ttip con gli Stati Uniti. Ormai è chiaro che non potrà essere concluso entro la fine dell'Amministrazione Obama, e diversi paesi (in particolare Francia e Austria) si oppongono a proseguire i negoziati dal punto in cui sono giunti.

Reduce dal successo della trasferta americana, il nostro premier Matteo Renzi non perderà l’occasione per far pesare l’endorsement di Obama per ammorbidire il giudizio di Bruxelles sulla nostra manovra. Ma l’esito del pur legittimo tentativo è tutt’altro che scontato. Troppe e troppo complicate le partite in ballo. A partire, come dicevamo, dalla Siria. I leader europei pensano di imporre sanzioni contro chi sostiene il regime del presidente siriano Bashar al-Assad se non smetteranno le violenze, secondo una bozza delle conclusioni del vertice non ancora cominciato, che sembra alludere, senza menzionarla, alla Russia. Ma appare del tutto improbabile che si arrivi a prospettare delle ulteriori sanzioni contro Mosca, oltre a quelle già in vigore per la vicenda ucraina. L'Italia, fra l'altro, è fortemente contraria a quest'ipotesi.

Di sicuro, il premier italiano proverà a giocarsi la carta della ripartizione dei migranti che i Paesi dell’Est non accettano. Ma il tema potrebbe anche ritorceglisi contro dal momento che nella sua lettera d'invito ai capi di Stato e di governo, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha posto l'accento soprattutto sul tema della protezione delle frontiere esterne, sull'esigenza di contenere i flussi migratori lungo la rotta del Mediterraneo centrale, che sono rimasti a un livello sostenuto (con circa 160.000 arrivi annuali in Italia) e sulla presa d'atto del successo ottenuto sulla rotta del Mediterraneo orientale (la "rotta balcanica"), grazie al controverso accordo Ue-Turchia.

(Approfondimento domani su Conquiste Tabloid)

( 20 ottobre 2016 )

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