La quarta ondata della pandemia tiene sempre più in apprensione la Germania, che è pronta a schierare l'esercito a sostegno del sistema sanitario in affanno. Probabilmente uno degli ultimi atti della cancelliera uscente Angela Merkel, che ha lanciato un nuovo appello ad uno "sforzo nazionale" ed alla vaccinazione di massa. Il Covid, del resto, è tornato ad essere aggressivo con la quarta ondata che sta affliggendo l'Europa, ma che inizia ad allarmare anche gli Stati Uniti. In America l'impennata dei nuovi casi, mai così tanti nell'ultimo mese, è stata rilevata soprattutto nell'area di New York e in generale nel nord est del paese, nonostante sia una delle zone con il più alto tasso di vaccinazioni del Paese.
A complicare le cose, tra l'altro, è arrivata la sentenza di una corte di appello federale che ha bocciato l'obbligo di vaccino per le aziende private imposto dalla Casa Bianca e voluto dal presidente Joe Biden. Il timore che il Covid vada fuori controllo è molto forte in Germania. Tanto che l'esercito, secondo lo Spiegel, è pronto a mobilitare 12 mila militari per sostenere ospedali, cliniche e centri sovraccarichi di lavoro.
Nel Paese ci sono stati 45 mila nuovi contagi nelle ultime 24 ore, l'indice settimanale è di 277 positivi su 100 mila abitanti. E la situazione è già molto critica in Sassonia, Turingia, Assia e Baviera. Abbastanza, secondo Robert Koch Institut (l'istituto di riferimento del governo), per chiedere di ridurre i contatti e rinunciare ai grandi eventi, o quantomeno renderli accessibili soltanto a vaccinati e guariti forniti di test negativi. Un quadro che "preoccupa molto" Angela Merkel che, ancora una volta, ha chiamato i tedeschi alla responsabilità: "Andiamo incontro a settimane difficili ed abbiamo bisogno di uno sforzo nazionale per stoppare l'ondata autunnale e invernale della pandemia". "Vi prego collaborare, cercate di convincere parenti e amici", è l'appello alla popolazione per aumentare la quota dei vaccinati, ancora ferma a meno del 68%, ha detto nel suo podcast del sabato.
Nel resto d’Europa al primo posto c’è la Repubblica Ceca, poi Polonia e Ungheria. Qui i nuovi casi per milione sono aumentati oltre il 90% rispetto ai dati di inizio ottobre. Tra i primi dieci Stati per aumento del numero dei contagi rispetto al mese scorso, cinque si trovano in Europa orientale, secondo i dati del portale Our World in Data. L’area dell’Unione dove il tasso di vaccinati è più basso. Dunque, la recrudescenza del Covid in Europa resta particolarmente drammatica nell'est e nei Balcani, che scontano livelli di vaccinazione ancora troppo bassi. Tra i Paesi in cui la situazione sanitaria si conferma più precaria c'è la Slovenia, dove nelle ultime 24 ore il 40% dei testati è risultato positivo. Poco più della metà della popolazione risulta coperta con due dosi e la pressione sulle terapie intensive continua a crescere.
Negli Usa la battaglia contro la pandemia, intanto, registra una battuta d'arresto sulla strategia d'attacco voluta da Biden. Nelle 22 pagine della sentenza, che azzoppa l'obbligo vaccinale nelle aziende private, i tre giudici - uno nominato da Ronald Reagan e due da Donald Trump - hanno spiegato che l'obbligo "eccede ampiamente" l'autorità dell'agenzia per la sicurezza che l'ha emessa. "L'interesse pubblico è servito anche con il mantenimento della struttura costituzionale e delle libertà individuali di assumere decisioni personali sulla base delle propri convinzioni", ha affermato la Corte di New Orleans, ritenuta una delle più conservatrici del paese. Per la Casa Bianca si è trattato di un duro colpo soprattutto ora che, con l'avvicinarsi dell'inverno, i casi di Covid stanno tornando a salire. Se il sud degli Stati Uniti si conferma l'area con il maggiore numero di contagi a causa del basso numero di vaccinati, i casi sono in aumento anche nel nord est dove sono saliti nell'ultima settimana dell' 11%. Alcuni focolai sono stati identificati nelle aree rurali di Pennsylvania e dello stato di New York, mentre le aree metropolitane sembrano al momento tenere. Sulla sponda del Pacifico si cerca di correre ai ripari accelerando con i vaccini. È il caso di Los Angeles, che ha imposto uno degli obblighi più stringenti del Paese: I residenti, compresi i ragazzi dai 12 anni in su, dovranno mostrare la prova della completa inoculazione prima di entrare in ristoranti, cinema, teatri, palestre e altri spazi pubblici come i musei e i saloni di bellezza.
Rodolfo Ricci