Sabato 23 novembre 2024, ore 3:50

Vertice di Versailles 

I partner Ue pronti a nuove sanzioni contro Putin 

"Lodiamo il popolo ucraino per il coraggio dimostrato nel difendere il proprio paese ei nostri valori condivisi di libertà e democrazia. Non li lasceremo soli. Continueremo a fornire sostegno politico, finanziario, materiale e umanitario coordinato". È quanto si legge nella dichiarazione dei leader Ue dopo il vertice di Versailles. "Ci impegniamo a fornire sostegno per la ricostruzione di un'Ucraina democratica una volta cessato l'assalto russo. Siamo determinati ad aumentare ulteriormente la nostra pressione su Russia e Bielorussia. Abbiamo adottato sanzioni significative e restiamo pronti a procedere rapidamente con ulteriori sanzioni".

Di nuovo riuniti nei saloni della reggia di Versailles, i capi di stato e di governo dei 27, presente anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, hannp discusso anche ieri nell'ultima sessione del vertice informale di indipendenza energetica e difesa alla luce delle esigenze scaturite dal conflitto in Ucraina. "È uno stravolgimento profondo del nostro equilibrio - ha detto il presidente francese Emmanuel Macron ricevendo gli ospiti da padrone di casa - dobbiamo essere lucidi, ambiziosi e a prendere le decisioni all'altezza". Delle possibili ritorsioni contro Mosca si è parlato da subito, con i baltici e la Polonia favorevoli a un embargo sugli idrocarburi russi, con il primo ministro lettone, Arturs Krisjanis Karins, che ha esortato i colleghi a "smettere di importare energia russa per riportare Putin al tavolo dei negoziati". La von der Leyen suggerisce un piano per fare completamente a meno degli idrocarburi russi entro il 2027, ma non tutti sono convinti. Non emerge al momento unità neppure sull'altra proposta arrivata da Bruxelles di ridurre la dipendenza Ue dal petrolio russo di due terzi entro la fine dell'anno. "Dobbiamo sapere se la Russia utilizzerà l'arma del gas: dobbiamo essere pronti a tutti gli scenari", ha anticipato Macron. Sul gas, reticenze da Germania e Italia, molto dipendenti ma ostile anche l'Ungheria di Viktor Orban. La discussione è comunque soltanto "strategica", Macron ha già avvertito che per le decisioni in materia di energia se ne parlerà al vertice del 24 e 25 marzo e in materia di Difesa ad un consiglio straordinario a fine maggio.

Mentre in nottata è stato confermato che non c'è spazio per un'adesione rapida dell'Ucraina all'Unione europea, gli sguardi sono rivolti anche alla proposta di un Recovery Plan di guerra avanzata da Parigi, per il momento senza successo: l'olandese Mark Rutte e diversi paesi del nord Europa sono ostili, Germania, Danimarca e Finlandia sottolineano che il piano di rilancio e il bilancio comunitario offrirebbero ancora 500 miliardi di euro di disponibilità senza dover per forza attivare un nuovo strumento.

"Solo con un'Europa unita, forte e solidale possiamo affrontare le conseguenze economiche e sociali dell'aggressione russa all'Ucraina. Occorre riformare il Patto di stabilità e mettere in campo una nuova strategia energetica comunitaria che vada oltre la concorrenza tra singoli stati". È questa la posizione del segretario generale della Cisl Luigi Sbarra, soffermandosi sul vertice europeo dei capi di Governo a Versailles. "Noi sosteniamo fortemente la proposta di un 'Recovery Energetico' - ha aggiunto - per garantire gli stock necessari ad ogni Stato, porre un tetto e calmierare il prezzo del gas, mettere in sinergia reti, tecnologie e politiche commerciali, distribuire gli aiuti con spirito mutualistico attaverso un debito comune". Ma bisogna intervenire sul piano nazionale abbattendo le accise su carburanti e gas - ha concluso - "e mettendo in campo una nuova strategia che incrementi la produzione domestica di gas, punti su combustibili verdi, diversificazione degli approvvigionamenti, economie circolari, efficienza".

Rodolfo Ricci

( 11 marzo 2022 )

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