La fiammata dell'inflazione in Europa dove prosegue la ripresa economica, pur fra le difficoltà della pandemia, fa rialzare la testa ai 'falchi’ della Bce anche se è improbabile, secondo il mercato, che l'istituto centrale possa deviare dalla sua politica ultra accomodante e dall'idea che il rialzo dei prezzi è solo temporaneo. A lanciare un primo monito, non bene accolto dai mercati, in vista della prossima riunione del 9 settembre è stato il governatore della Bank of Austria Robert Holzmann secondo cui occorre iniziare a ragionare sull'uscita dalle misure straordinarie anti crisi.
"Abbiamo l'opportunità di discutere come chiudere il tema pandemia e focalizzarci sull'inflazione" ha detto alla Bloomberg. La banca centrale europea tuttavia, secondo l'opinione prevalente degli analisti, non dovrebbe deflettere dalla linea tracciata e ribadita ancora nella riunione di luglio dove è stata delineata la nuova forward guidance con l'obiettivo di 'inflazione simmetrico’ rendendo così il target del 2% un obiettivo di medio termine che può anche essere superato per un lasso di tempo.
Secondo la visione dell'istituto centrale l'inflazione, che pure sta toccando livelli mai visti in Germania da 13 anni, è così vista come un fenomeno temporaneo dovuto alla ripresa che ha surriscaldato i prezzi di materie prime (anche alimentari) ed energetici che rendono difficoltosi alcuni approvvigionamenti. Una tendenza che sta colpendo dei settori industriali (in primis le auto) ma che tenderà ad affievolirsi nei prossimi mesi e rientrare nei ranghi. In ogni caso a Francoforte verranno ritoccate le previsioni della crescita basandosi sulle nuove stime elaborate dallo staff e, come ha sottolineato Holzmann, si discuterà se e come avviare, a partire dagli ultimi tre mesi dell'anno la riduzione del Programma di acquisto di emergenza pandemica (Pepp) . Una decisione però che potrebbe arrivare solo nei prossimi mesi. "Non c'è fretta" aveva spiegato lunedì scorso il governatore della Banca di Francia Villeroy de Galhau.
La presidente della Bce Christine Lagarde continua per ora per la sua strada: "Stiamo emergendo dalla pandemia con le economie che sono state stabilizzate" e in ripresa, ha affermato in un'intervista con il Time diffusa dalla banca centrale. "Quando si guarda ai livelli di disoccupazione nelle economie avanzate la pandemia non ha lasciato molti danni. E se si vede il livello del Pil, torneremo a quello di prima della pandemia alla fine dell'anno".
Inoltre la Banca centrale europea continua a lavorare per essere "pronta" a un euro digitale perchè "se i consumatori preferiscono utilizzare una valuta digitale piuttosto che banconote e monete, questo dovrebbe essere disponibile". Nessun riferimento che Francoforte possa deviare dalla sua politica ultra accomodante e dall'idea che il rialzo dei prezzi è solo temporaneo.
Rodolfo Ricci