Dopo 23 giorni di chiusura, oggi hanno riaperto le banche in Grecia. Saracinesche su, puntuali alle 8.00, ora locale (le 7.00 in Italia). Ma chi si aspettava l’assalto alle filiali è rimasto deluso: file contenute e ordinate. Niente di diverso da un qualsiasi lunedì mattina in Italia. Situazione più difficile, ma apparentemente sotto controllo, nei supermercati. L’aumento dell’Iva, dal 13 al 23%, per tanti generi alimentari, dal burro ai biscotti e al cioccolato, ha imposto una frenetica attività per cambiare le etichette dei prezzi dei prodotti sugli scaffali. Iva aumentata dal 5 al 10% anche per i trasporti, mentre per i generi di fascia alta non cambia nulla dal momento che l’imposta sul valore aggiunto era già al 23% come per i pneumatici. Un ribasso però c’è stato: è scesa dal 6,5% al 6% l’imposta su farmaci, libri, riviste e biglietti per spettacoli. La Commissione Ue, intanto, ha confermato che il pagamento di 7,16 miliardi alla Grecia è stato effettuato. E, secondo quanto riportato a bloomberg da un funzionario del ministero delle Finanze ellenico Atene avrebbe già fatto partire l’ordine per rimborsare Bce, Fmi e la Banca centrale greca per un importo totale pari a circa 6,8 miliardi di euro.
Ma le acque sulle sponde dell’Ellade sono tutt’altro che tranquille. Stamane il segretario generale della previdenza sociale greca (IKA) Giorgos Romanias ha annunciato le sue dimissioni. Parlando ai microfoni dell’emittente privata Mega Channel, Romanias ha detto di averne informato il neo-ministro del Lavoro Giorgos Katrougalos, sottolineando di aver provato una “grande umiliazione” nel portare avanti e fare l’esatto contrario dei principi in base ai quali era stato scelto. Romanias ha aggiunto di non essere in grado di gestire la nuova normativa e le riforme nel sistema pensionistico spiegando che egli “non può dare una pensione di 87 euro a un disabile, perchè questo è ciò che è stato approvato”. E un sottufficiale delle squadre anti sommossa Delta, in servizio nelle strade attorno a piazza Syntagma, ad Atene, interpellato dall’Ansa, ha dichiarato che le forze dell’ordine si aspettano “nuovi scontri di piazza per mercoledì, quando il parlamento dovrà approvare le nuove riforme”, tra cui quella delle pensioni. “E da settembre-ottobre mi aspetto che saremo qui tutti i giorni, purtroppo. Sarà come nel 2010....”, ha aggiunto il sottufficiale.