La Grecia torna ad essere teatro di violente proteste. Stamane in migliaia sono scesi in piazza ad Atene davanti al Parlamento per protestare contro le nuove misure di austerity messe in campo dal governo di Alexis Tsipras e richieste dai creditori internazionali per accedere ai finanziamenti della Banca centrale europea e del Fondo monetario internazionale. Mentre il voto era in corso è scoppiata la rivolta: alcuni dimostranti hanno provato ad avvicinarsi al palazzo con bottiglie molotov, ma la polizia li ha allontanati lanciando gas lacrimogeni.
La Grecia sta cercando un chiaro impegno della zona euro a seguito di misure volte ad agevolare il rimborso del suo enorme debito pubblico, che rappresentava il 179 per cento del Prodotto interno lordo alla fine dello scorso anno. La questione è stata un punto di contesa per mesi tra Berlino e il Fmi, che non vuole partecipare al programma di salvataggio, a meno che il peso del debito della Grecia non sia ridotto a livelli gestibili. Nelle sue richieste di sostanziale alleggerimento del debito, Atene affronta la resistenza dalla Germania, dove ulteriori concessioni sono impopolari con gli elettori che sono chiamati alle urne per le prossime elezioni politiche di settembre. Secondo fonti che hanno familiarità con la materia, i paesi dell'Fmi e dei paesi dell'area dell'euro sono vicini a raggiungere un compromesso, il che permetterebbe un accordo globale in grado di consentire alla Grecia di tornare sui mercati obbligazionari nel 2018.
Il pacchetto di misure approvate stanotte, pensate per alleggerire il debito e sbloccare i prestiti che servono alla Grecia per rimborsare 7 miliardi di debito ai creditori, prevede risparmi per 4,9 miliardi di euro. A favore del piano hanno votato 153 deputati, mentre 128 hanno votato contro ed in 19 si sono astenuti. Prima del voto, il premier Alexis Tsipras aveva promesso che, con queste nuove misure e con la nuova tranche di aiuti del piano di salvataggio internazionale da 7,4 miliardi, la Grecia sarà in grado tra un anno di "reggersi sulle proprie gambe". Il punto è che ancora una volta ad essere colpite sono le classi più deboli, con tagli alle pensioni e nuove tasse per i prossimi tre anni. In cambio, Atene nello stesso periodo introdurrà misure di sostegno alla povertà, come le sovvenzioni sugli affitti e sulle medicine.
Le proteste vanno avanti non solo ad Atene, con oltre 10mila persone di nuovo davanti al Parlamento, ma in tutte le principali città, da Salonicco a Patrasso.
( Approfondimento domani su Conquiste Tabloid)