Alla fine è arrivata la risposta che piace di più a Roma. "I rapporti transatlantici sono molto buoni, certamente migliori che in passato. Resta il nodo creato dall'Inflation Reduction Act. Si tratta di un fattore aggravante in una situazione già asimmetrica nella quale l'Europa sta soffrendo più dell'America della crisi energetica e delle altre ricadute della guerra in Ucraina. Dobbiamo evitare che la nostra risposta all'Ira crei nuove divergenze tra i Ventisette", ha tenuto a precisare ì in un colloquio con il Sole 24 Ore il commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni. "Dobbiamo quindi - aggiunge - associare a nuove misure a livello nazionale nuovi strumenti comuni che si basino sul finanziamento congiunto".
Prima della pausa natalizia, Von der Leyen aveva suggerito la creazione di un Fondo Sovrano: "Nelle prossime settimane dovremmo deciderne i contorni - aggiunge l'ex premier - Dovremo anche decidere come finanziare questo nuovo fondo, e come al solito le discussioni su questo fronte non saranno facili". Il commissario ha poi voluto sottolineare che la riforma delle regole sugli aiuti di Stato non deve mettere in dubbio il modello economico europeo basato sulla concorrenza. "Non vogliamo certo creare una economia gestita da burocrati... Sarebbe folle". Tornando al nuovo strumento comune "sono convinto della necessità. Non credo che tutti i Paesi siano ancora di questo avviso, anche se c'è la consapevolezza di dover affrontare la questione. Un accordo è possibile nei prossimi mesi".
Resta il dato di fondo: l'Inflaction Reduction Act (Ira) targato Joe Biden ha messo l'Europa di fronte ad una fosca prospettiva: vedersi sbarrata una parte del mercato americano con una legge che prevede incentivi 'green' innanzitutto per le imprese d'Oltreoceano. La reazione di Bruxelles è stata veemente, una task force ad hoc è stata messa in campo da Ue e Usa per trovare una soluzione. Lo scorso 29 dicembre le nuove linee guida previste dall'Ira sono state considerate da Bruxelles un passo avanti, ma resta il rischio che i produttori europei di veicoli puliti siano discriminati sul mercato statunitense. È da questo nodo che è partita la Commissione per la sua strategia. Due le tappe principali previste: un nuovo regime di aiuti di Stato nelle prossime settimane e un Fondo di Sovranità europea che von der Leyen proporrà in estate.
Poi la Ue è la prese con il nuovo Patto di stabilità. Le politiche di sostegno all'economia di fronte allo shock energetico devono essere "mirate ai più vulnerabili, fatte su misura per non disincentivare il calo di domanda energetica, e temporanee", si legge in un articolo allegato al Bollettino economico della Bce, che in vista della attesa riattivazione del Patto di stabilità nel 2024, quando dovrebbe scadere la clausola di salvaguardia che l'ha sospeso, avverte: "Sarà essenziale raggiungere rapidamente un accordo sulla riforma della governance economica della Ue che combini una graduale, realistica e sostenuta riduzione de debito pubblico con una migliore qualità dei bilanci ed elevati investimenti pubblici". Questo aspetto piace di meno invece all’Italia.
Rodolfo Ricci