L’indice di gradimento del presidente francese Emmanuel Macron tra i lavoratori continua a scendere. Dopo le proteste scoppiate contro la riforma del diritto del lavoro, infatti, oggi a scendere in piazza è il pubblico impiego. Nel mirino stavolta c’è il congelamento dei salari e la riduzione degli organici previsti dal governo, che vede per la prima volta in 10 anni sfilare insieme tutti i sindacati della funzione pubblica.
La protesta, che invita a scendere in piazza 5,4 milioni di lavoratori, si sentirà soprattutto nei trasporti: la Direzione generale dell'aviazione civile ha raccomandato alle compagnie aeree di ridurre il 30% dei voli previsti per oggi. Easyjet sopprimerà circa 104 voli, Ryanair conta di lasciarne a terra altri 220. Anche se la compagna ferroviaria Sncdf non prevede problemi, l'azienda che gestisce i trasporti pubblici, Ratp, avverte che ci potranno essere ritardi nelle vicinanze di Parigi.
Fatto inedito dal 2009, dieci sindacati di medici ospedalieri hanno aderito all'appello del settore paramedico. Sono stati chiamati a scendere in piazza anche tutti i professori e solo a Parigi, secondo Snuipp-FSU 75, è prevista la chiusura di 70 istituti. Chiamati a manifestare anche gli agenti delle forze dell'ordine e il personale sanitario.
Ieri il premier Edouard Philppe ha detto che la funzione pubblica non è affatto screditata e che anzi il governo la considera "essenziale per il funzionamento del nostro Paese".
Pronta la replica del leader della Cfdt in un'intervista al quotidiano economico 'Les Echos': "Il governo non sembra aver preso coscienza del malessere profondo che interessa il pubblico impiego".
(Approfondimento domani su Conquiste Tabloid)