Dopo otto mesi di gestazione, la loi Pacte (acronimo di Plan d’action pour la croissance et la transformation des entreprises) la legge voluta da Macron per rafforzare la competitività dell'economia francese, soprattutto a livello internazionale, e coinvolgere maggiormente i dipendenti nei destini dell’azienda, approda sul tavolo del Consiglio dei ministri.
A detta del Ministro dell’economia Bruno Le Maire, si tratterà di una vera e propria trasformazione capace di donare una nuova struttura al tessuto imprenditoriale francese. Di fatto, la Loi Pacte tocca molti aspetti tipici di una riforma che voglia abbracciare l’ambito dell’impresa in senso generale: temi di corporate governance, nuovi meccanismi di facilitazione nel trasferimento d’impresa nonché l’introduzione di nuove tipologie di imprese sociali.
Un pacchetto di 70 misure, tra le quali una semplificazione delle "soglie" fiscali e sociali, da cui discendono una serie di obblighi aziendali, come l'istituzione di regole di procedura o il pagamento di determinati contributi. Con la loi Pacte, la soglia dei 20 dipendenti sarà abolita e verrà introdotto un periodo di cinque anni, una volta superata una soglia, prima che i nuovi obblighi diventino effettivi. Per semplificare la vita agli imprenditori, il testo prevede anche uno sportello unico elettronico per le procedure amministrative e pone fine all'uso obbligatorio di un revisore per le medie imprese.
Al fine di "collegare meglio i dipendenti ai frutti della crescita", il testo prevede anche di aumentare la partecipazione agli utili e alla gestione, in particolare tra le piccole e medie imprese.
(Approfondimento domani su Conquiste Tabloid)