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Francia, 8 mesi di concertazione per cambiare le pensioni

L’Eliseo cambia verso e, con il trasporto ferroviario paralizzato dagli scioperi contro la riforma della Sncf e le università occupate contro la riforma dell’istruzione, scende a più miti consigli. Per cambiare le pensioni in maniera “concertata” con le parti sociali, ci saranno otto mesi di tempo. Meglio tardi che mai.

Il lavoro pratico è iniziato lunedì scorso sotto la guida dell'Alto commissario per la riforma delle pensioni, Jean-Paul Delevoye, che ha ricevuto questa settimana, in successione, Cfdt, Unsa, Fnsea e Fo, mentre la prossima settimana sarà la volta di Cfe-Cgc, la U2P , Medef, Cgt, Cpme e Cftc.

Sarà lui ad elaborare le linee guida tra la fine del 2018 e l'inizio del 2019. L'obiettivo è presentare un progetto di legge in Parlamento entro l'estate 2019.

Cavallo di battaglia della campagna elettorale di Emmanuel Macron, questa riforma mira a porre fine a un sistema giudicato complesso, difficile da leggere e fonte di molte disuguaglianze di trattamento. L'obiettivo è abolire i 42 regimi pensionistici attualmente vigenti in Francia creando un sistema universale, in cui per un euro di contributo ciascuno otterrà gli stessi benefici.

Durante questa prima consultazione, incentrata su "sei principali blocchi tematici", le discussioni si concentreranno, fino all'estate, sui criteri che governeranno questo nuovo sistema universale (livello di copertura, tasso di contribuzione, ecc.), che saranno redistributivi e di supporto.

Quindi, in autunno, il dialogo continuerà su argomenti più specifici: le condizioni per l'apertura dei diritti pensionistici, le condizioni per il prepensionamento e, infine, le questioni relative alla governance e alla gestione della nuova pensione.

"Occorre arrivare rapidamente alle proposte. Non è più il tempo di interminabili discussioni preliminari, come quelle avviate lo scorso ottobre", osserva Frédéric Sève, rappresentante della Cfdt, che è già stato ricevuto da Jean-Paul Delevoye. Il suo omologo di Fo, Philippe Pihet, insiste soprattutto sul finanziamento del sistema. "Ancora oggi, chiedo al governo di garantire almeno 13,8 punti di Pil spesi per le pensioni", avverte, offrendo un assaggio delle discussioni dei prossimi mesi.

(Articolo completo di Ester Crea domani su Conquiste Tablod)

( 20 aprile 2018 )

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