Ci sono volute quattro settimane di sciopero ininterrotto dei lavoratori dello stabilimento Fca di Kragujevac, perché il governo serbo facesse quello che il governo slovacco ha fatto immediatamente rispetto ad un altro colosso dell’auto, il gruppo Volkswagen: schierarsi dalla parte dei lavoratori. Ieri la premier Ana Brnabic si è recata a Kragujevac per avviare una trattativa con i lavoratori.
Al termine di due ore di incontro con il comitato di sciopero nella sede del Comune della cittadina della Serbia centrale, i rappresentanti dei lavoratori hanno annunciato la sospensione dello sciopero e, da stamane, la ripresa della produzione.
Nel frattempo, inizieranno le trattative fra governo, management Fiat e rappresentanti dei lavoratori. Parlando ai giornalisti, Ana Brnabic ha ringraziato i lavoratori, affermando che il suo governo farà tutto quanto nei sue poteri e possibilità per soddisfare le rivendicazioni. I circa 2 mila lavoratori chiedono aumenti salariali, una riorganizzazione dell'attività lavorativa, il pagamento di premi di produzione e il rimborso per le spese di trasporto per località fuori Kragujevac. L'accordo che ha posto fine al lungo sciopero è giunto dopo ripetuti appelli ai lavoratori da parte della stessa premier, di vari ministri e del presidente Aleksandar Vucic, che hanno denunciato le pesanti conseguenze della lunga protesta sull'economia nazionale e sulle prospettive di nuovi investimenti esteri in Serbia. Fca, che a Kragujevac produce la Fiat 500L, è infatti di gran lunga il primo esportatore serbo.
"Vediamo quello che si otterrà, ma i sindacati hanno già vinto per il fatto che il governo è dalla loro parte", ha detto la premier. Brnabic ha ringraziato al tempo stesso la dirigenza Fiat, con la quale è stata in contatto durante lo sciopero, pregandola costantemente di avere pazienza. "La Fiat è importante per tutta la Serbia, per i lavoratori, per Kragujevac, è importante per l'indotto, per noi come governo e per l'economia della Serbia", ha aggiunto la premier. Da parte sua Zoran Markovic, capo del comitato di sciopero, ha detto che la fine dello sciopero non è una sconfitta come sostenuto da alcuni. "Alcuni proponevano di andare avanti fino alla fine. La fine non è il ritiro della Fiat dalla Serbia, la fine è che per noi migliorino le condizioni di lavoro, i nostri salari, con le nostre quattro rivendicazioni", ha detto il sindacalista, secondo il quale ora è importante avviare la trattativa, sperando in un buon risultato.