Adottare rapidamente la proposta di direttiva europea sull'equilibrio tra lavoro e vita privata. E’ questa la richiesta dei sindacati di tutta Europa in occasione della giornata internazionale della donna dell'8 marzo.
Leggi l'editoriale di Annamaria Furlan.
L’intervento legislativo della Ue in questo campo - sottolinea la Ces in una nota - rafforzerà notevolmente le opportunità di lavoro delle donne facilitando il ricorso ai congedi familiari da parte delle coppie.
La Confederazione europea dei sindacati spiega anche in quale misura la nuova direttiva, se adottata, rafforzerà i diritti in molti Stati membri. In particolare:
- congedo di paternità retribuito di 10 giorni: nuovo in Austria, Cipro, Repubblica Ceca, Germania, Croazia e Slovacchia;
- 4 mesi di congedo parentale retribuito e non trasferibile: migliorerebbe i diritti in Bulgaria, Irlanda, Italia, Paesi Bassi e Regno Unito;
- 5 giorni di congedo per accompagnatori: renderebbe la vita più semplice ai lavoratori che si prendono cura dei parenti dipendenti in paesi come Francia, Romania e Malta;
- diritto di richiedere accordi di lavoro flessibili: sarebbe rafforzato nella maggior parte degli Stati membri dell'UE, in particolare Cipro, Estonia e Romania.
"Se fosse adottata, la direttiva sull'equilibrio tra lavoro e vita privata, rappresenterebbe un vero miglioramento per la vita delle donne lavoratrici e di tutti coloro che sono impegnati in attività di cura", sottolinea Luca Visentini, segretario generale della Ces. "Ma alcuni governi - avverte - stanno resistendo. Esortiamo con forza gli Stati membri - aggiunge - a non anteporre preoccupazioni in materia di bilancio o sussidiarietà all'uguaglianza di genere e dei diritti dei lavoratori".
La bozza di direttiva sull'equilibrio vita/lavoro - che dovrebbe essere discussa dai ministri del lavoro il prossimo 15 marzo - è stata pubblicata dalla Commissione europea nell'aprile 2017, a seguito del fallimento dei governi dell'Ue (tra il 2008 ed il 2015) di concordare l’estensione del congedo di maternità.
Secondo Eurostat, la ragione principale per cui le donne in Europa non lavorano è che devono prendersi cura dei propri figli o parenti con malattie a lungo termine. Gli studi dimostrano che le donne in Europa dedicano il doppio delle ore alle faccende domestiche rispetto agli uomini, anche se gli uomini sono disoccupati e le donne sono al lavoro.
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