Oggi a Bruxelles è il giorno della scelta delle future sedi delle due agenzie Ue costrette a traslocare da Londra in seguito alla Brexit: l'Agenzia del farmaco (Ema) e l'Autorità bancaria (Eba). Le città candidate sono 19 per l'Ema e 8 per l'Eba.
A poche ore dal voto dei ministri dei Ventisette sono già tre - La Valletta (Malta), Zagabria (Croazia) e Dublino (Irlanda) - le candidature che sono state ritirate nella corsa. Malta aveva annunciato il suo ritiro già venerdì, mentre le decisioni di Croazia e Irlanda sono state annunciate oggi da fonti qualificate a Bruxelles. Dublino, comunque, resta candidata per ospitare l'Eba, su cui intende concentrare i propri sforzi negoziali. Le città candidate su cui i ministri voteranno nel tardo pomeriggio scendono così a 16 per l'Ema, tra cui c’è Milano, e restano otto per l'Eba.
La procedura, alla quale per l'Italia partecipa il sottosegretario agli affari europei Sandro Gozi, prende il via alle 17. Tutte le votazioni saranno anonime e segrete e le schede cartacee, al termine, saranno distrutte. Tra uno scrutino e l'altro potrà trascorre mezz'ora o poco più: il tempo necessario ai singoli rappresentanti per consultare le capitali e far convergere i voti su questo o quel candidato. Si comincerà dalla scelta della nuova sede dell'Ema. Il Paese vincente, nel caso l'abbia presentata, dovrà ritirare la sua candidatura per l'Eba. Al primo turno ciascun Paese rappresentato intorno al tavolo avrà sei punti da distribuire: 3 per la sede ritenuta più adatta, 2 per la seconda scelta e uno per la terza. Per assicurarsi la vittoria al primo scrutinio sarà necessario raccogliere 3 voti da almeno 14 Paesi. In caso contrario, le prime tre classificate (o più nel caso di punteggi ex aequo) passeranno al secondo turno, dove ogni Paese avrà un solo voto da assegnare.
Per vincere, in questa fase, sarà necessario raccogliere almeno 14 punti. Ma se così non fosse, le prime due classificate (o più in caso di parità) andranno allo spareggio finale, dove ogni Paese avrà sempre solo punto da assegnare. Chi raccoglierà più consensi, vincerà. In caso di parità, la vittoria sarà assegnata con un'estrazione a sorte.
L'Ema (European Medicines Agency), è un colosso tra le agenzie regolatorie europee, e il suo possibile arrivo a Milano sarebbe un grande vantaggio anche in termini economici. L'Ema nasce nel 1995 a seguito di sette anni di negoziati in seno alla Comunità Europea con l'obiettivo di armonizzare le procedure di autorizzazione alla messa in commercio dei farmaci nei paesi aderenti all'Unione Europea. Il bilancio dell'Ema - pubblicato sul sito della stessa agenzia - è pari a circa 322 milioni di euro. Prima della sua creazione, le aziende farmaceutiche dovevano ottenere l'autorizzazione da parte delle autorità dei singoli membri sostenendo un costo ulteriore stimato intorno ai 350 milioni di dollari all'anno. Inoltre, con l'introduzione di un organismo unico europeo si volle aprire il mercato dei farmaci, evitando che le singole autorità nazionali potessero impedire l'ingresso sul mercato di nuovi farmaci simili a quelli prodotti dall'industria nazionale.