Dopo le ultime decisioni delle banche centrali, l'incertezza dei mesi scorsi si sta rapidamente trasformando in ansia. Lo dicono i mercati, con le Borse negative dopo l'annuncio della Fed di un altro rialzo dei tassi entro fine anno. Lo confermano i movimenti sui titoli di Stato europei, con lo spread in rialzo a 180 punti e il rendimento del Btp decennale che si spinge ai massimi da marzo, fino al 4,53%. L'inflazione in calo, insomma, non semplifica il quadro: la fiducia dei consumatori europei, che a settembre scende per il secondo mese consecutivo, riaccende l'allarme recessione che i governi cercano di scongiurare.
È un allarme che alla Bce non tutti sentono, tanto che il presidente della Bundesbank, Joaquin Nagel, non esclude nuovi rialzi dei tassi. "Abbiamo raggiunto il picco? Non si può ancora predire con chiarezza. L'inflazione è ancora troppo alta, e le previsioni ancora mostrano un lento calo verso il target del 2%", ha detto Nagel nel suo primo discorso dopo il rialzo deciso da Francoforte la scorsa settimana. La Fed ha invece optato per una pausa e la Bank of England le è andata dietro. Ma non è una mossa tranquillizzante per nessuna delle due. La Fed ha segnalato un nuovo rialzo entro fine anno, convincendo i mercati che i tassi rimarranno elevati a lungo. Del resto le richieste di sussidi di disoccupazione, calate la scorsa settimana di 20.000 unità, più di quanto si aspettavano gli analisti, confermano che il mercato del lavoro è solido e danno un motivo in più alla Fed per mantenere i tassi elevati senza preoccuparsi troppo del rallentamento dell'economia.
Anche la pausa della BoE è un segnale che i mercati prendono con cautela: lo stop ha prevalso per un voto soltanto, indice di un dibattito molto acceso e destinato a proseguire il mese prossimo. Per ora a Londra sono prevalsi i timori sull'economia che rallenta e il mercato del lavoro che perde vigore, ma tutto può cambiare se l'inflazione non scenderà con determinazione. Per un nuovo rialzo da 25 punti base hanno optato la Banca centrale svedese (che ha portato i tassi al 4%) e quella norvegese (4,25%), convinte che l'inflazione sia ancora troppo alta. Quella svizzera ha invece tenuto i tassi fermi, contro le previsioni degli analisti, ma come le altre due ha segnalato la possibilità di un nuovo intervento entro fine anno.
Per i banchieri centrali la lotta è tutt'altro che finita, anzi, il prezzo del petrolio che continua a salire alimenta nuovi timori di un'altra fiammata dei prezzi in arrivo. L'inflazione alta "è una sfida per tutta la regione" mediterranea, "dobbiamo farla calare, non da ultimo perché un'inflazione bassa e stabile è la chiave per incoraggiare investimenti a lungo termine", ha detto la presidente della Bce, Christine Lagarde. Chi investe in infrastrutture, ha spiegato, è spaventato di fronte alla possibilità che i prezzi salgano durante la realizzazione delle opere, quindi è interesse di tutta l'economia frenare i rincari. L'ipotesi che il costo del denaro torni a salire spaventa le Borse in Europa.
Nel frattempo, la commissione per gli Affari economici e monetari del Parlamento europeo ha espresso un parere positivo a maggioranza alla nomina di Claudia Buch alla guida della supervisione bancaria Bce. Il Parlamento deve esprimere la propria opinione sulla nomina proposta dal Consiglio Bce. Se l'incarico sarà confermato in plenaria e dal Consiglio Ue (a maggioranza qualificata), Buch succederà all'italiano Andrea Enria alla vigilanza dal primo gennaio 2024. L'indicazione di Buch aveva creato polemiche perché nelle audizioni a luglio l'altra candidata all'incarico, la spagnola Margarita Delgado, aveva ottenuto il netto favore dell'Eurocamera. Claudia Buch, numero due della Bundesbank e candidata scelta per il consiglio di sorveglianza della Bce, ha affermato che vorrebbe semplificare gli esami annuali previsti per le banche vigilate.
"Nel mio nuovo ruolo lavorerò per rendere più semplice questo procedimento collaborando strettamente con l'Eba e con il Parlamento Europeo", ha detto in audizione alla Commissione Econ, dove è apparsa per la prima volta dopo la designazione. Le domande dei deputati si sono concentrate su questo aspetto, con Buch che si è detta "fiduciosa" della validità della propria candidatura, affermando di essere "a proprio agio" nella situazione. "Quello che metto sul tavolo è me stessa, le mie competenze e la mia esperienza - ha detto -. Voglio avere un impatto sulla vigilanza del sistema bancario".
Rodolfo Ricci