Anche quest'anno la Cisl ha dato la propria adesione all'iniziativa 'Per le Donne Crocifisse', la 'via crucis' di solidarietà e preghiera in favore delle giovani donne vittime di tratta, prostituzione coatta e violenza, organizzata dall'Associazione Papa Giovanni XXIII, in collaborazione con la Diocesi di Roma. "Il fenomeno della tratta - sottolinea in una nota la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan - rappresenta una sfida a livello globale. Secondo i dati dell'Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) e dell'ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (Unodc) le vittime della tratta nel mondo sarebbero circa 21 milioni, per un giro d'affari pari a 32 miliardi di dollari l'anno". Lo sfruttamento a fini sessuali, rileva Furlan, "resta la principale causa di trafficking a livello globale ma negli ultimi anni è cresciuta in maniera significativa la 'tratta' ai fini di sfruttamento lavorativo (40%). Circa un terzo delle vittime sono minori e tra questi, due su tre, risultano essere bambine". Per la Cisl, sottolinea il leader del sindacato, "tutto ciò è una inaccettabile minaccia per la pace, la sicurezza e la democrazia. Ecco perché da tempo la Confederazione, attraverso il nostro Coordinamento Nazionale Donne, ha dato vita ad una campagna di sensibilizzazione rivolta al mondo del lavoro, alla società ed alle Istituzioni, sfociata nel 2009 nella 'Piattaforma sulla prevenzione della violenza sulle donne ed i minori' cui è seguita nel 2012 un' Intesa unitaria e mirata sul lavoro". Nella Piattaforma Cisl, aggiunge Furlan, "sono indicate azioni concrete da adottare e linee guida possibili da condividere per contrastare e debellare insieme questo crimine contro l'umanità, come lo ha definito Papa Francesco. Abbiamo buone leggi, ma dobbiamo applicarle con rigore, rafforzando le misure di prevenzione, di protezione delle vittime e di sostegno e recupero". Per Furlan, "siamo davanti ad una vera emergenza sociale che richiede lo sforzo straordinario di tutte le forze sane del Paese, solo così , infatti, sarà possibile rompere il silenzio delle vittime ed uniti vincere quella che è a tutti gli effetti una sfida di civiltà e di democrazia".