Dopo circa otto ore di negoziato, l'Eurogruppo ha raggiunto un accordo di principio sull'uscita della Grecia dal programma di aiuti che contiene, tra l'altro, misure per alleggerire il debito. Secondo quanto si apprende, i ministri dell'Eurozona hanno poi deciso che l'ultima tranche di prestiti sarà di 15 miliardi di euro.
In base all'accordo, la Grecia può posticipare di 10 anni il pagamento dei 110 miliardi di euro di prestiti ricevuti dal vecchio fondo salva-Stati Efsf, e viene esteso di ulteriori 10 anni il 'periodo di grazia' (cioè quello in cui non scattano sanzioni se non si ripaga il prestito). I 15 miliardi della tranche di aiuti finale daranno al Governo un buffer di capitale che coprirà tutti i bisogni finanziari del prossimo anno. "La Grecia lascia il programma di aiuti con un'economia più forte, ottenuta grazie alle riforme, ed è importante che prosegua nello sforzo di riforma", si legge nel comunicato finale dell'Eurogruppo.
Quello che vediamo è un momento "storico ed eccezionale, la crisi greca finisce stasera in Lussemburgo": così il commissario agli affari economici Pierre Moscovici al termine dell'Eurogruppo.
"I mercati sono piuttosto nervosi, e ansiosi di avere una buona comprensione di quello che sarà il mix delle politiche italiane". A dirlo, in una giornata pesante per la Borsa di Milano e per lo spread Btp-Bund, è stato il direttore generale del Fmi Christine Lagarde a margine dell'Eurogruppo.
"Non sappiamo ancora quale sia il set di misure economiche che l'Italia applicherà", ma "per ora sentiamo dichiarazioni rassicuranti sulla disciplina di bilancio, di debito in calo", ha aggiunto forte anche delle garanzie fornite dal ministro dell'Economia, Giovanni Tria, anche lui a Lussemburgo per la riunione.
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