Alla fine la Commissione Ue ha avviato procedure di infrazione nei confronti di 24 Stati membri, tra cui l'Italia, per non aver recepito il nuovo codice europeo sulle telecomunicazioni. Il termine per il recepimento delle nuove norme nelle legislazioni nazionali era fissato al 21 dicembre 2020. A oggi, solo la Grecia, l'Ungheria e la Finlandia hanno notificato alla Commissione di aver adottato tutte le cepire la direttiva, dichiarando di aver completato l'iter necessario. Da qui la decisione di Bruxelles di inviare le lettere di costituzione in mora agli altri Paesi Ue, invitandoli ad adottare e notificare le misure ad hoc. Gli Stati hanno ora due mesi per rispondere. Entrate in vigore nel dicembre 2018 dopo lunghe e complesse negoziazioni durate oltre 2 anni, le nuove norme aggiornano il quadro europeo delle tlc per migliorare le scelte e i diritti dei consumatori, garantire standard più elevati dei servizi e stimolare gli investimenti nella realizzazione di reti ad altissima capacità fisse, mobili e wireless (con la fibra ottica indicata come benchmark), promuovendo la concorrenza nella fornitura delle reti.
Fra le novità regolamentari introdotte per centrare questi obiettivi, figurano il regime preferenziale accordato agli operatori wholesale-only attivi solo all'ingrosso e quindi privi di conflitti di interesse sul mercato retail, in virtù dei benefici che tale modello di business può apportare per la creazione di un mercato wholesale dinamico, con effetti positivi per la concorrenza nel mercato retail. Per le imprese designate come detentrici di un significativo potere di mercato (incumbent) la direttiva apre invece alla possibilità del "co-investimento" per la realizzazione delle nuove reti in fibra, prevedendo però una lunga serie di condizioni molto stringenti il cui rispetto deve essere valutato dalle autorità nazionali. Il codice garantisce inoltre standard più elevati per i servizi di comunicazione, comprese comunicazioni di emergenza più efficienti e accessibili, nonché maggiori tutele per i consumatori, tra cui un modello standard per il riepilogo del contratto che gli operatori delle tlc dovrebbero fornire ai clienti europei.
Anche perchè il mondo delle telecomunicazioni è diventato un settore totalmente globale. Tanto è vero che China Mobile International Limited (CMI), una sussidiaria di China Mobile, la principale società cinese di telecomunicazioni, ha aperto il secondo data center europeo a Francoforte sul Meno, in Germania. Lo ha reso noto la compagnia in un comunicato. Costruito come un data center di livello Tier-3, la struttura situata Francoforte si collegherà con i data center realizzati da CMI a Singapore e nel Regno Unito, con il Global Network Center dell'azienda a Hong Kong e con l'infrastruttura societaria di comunicazioni mobili globali e di rete in cloud.
Rodolfo Ricci