Da un quadro di crisi all'altro, gli aiuti di Stato approvati dall'Ue si mantengono a livelli record. Dall'inizio della guerra in Ucraina a oggi, in deroga alle consuete norme comunitarie, Bruxelles ha preso 320 decisioni autorizzando 275 misure nazionali per 740,9 miliardi di euro. Tutti regimi approvati per sostenere il tessuto sociale e imprenditoriale messo alla prova dall'impatto geopolitico dell'aggressione russa e dalla crisi energetica. L'importo è secondo solo ai quasi 900 miliardi di sussidi approvati durante la pandemia.
Stando ai dati aggiornati della Commissione europea relativi al periodo tra marzo 2022 e luglio 2023, la Germania - in virtù del suo ampio spazio fiscale - si conferma la regina dei sussidi notificati, con quasi la metà (48,5%) delle misure approvate dall'Ue. Seguono la Francia (22,6%), l'Italia (7,7%) e la Danimarca (3,3%). Guardando alla serie storica Ue, la tendenza negli ultimi anni è in netto aumento: la spesa per gli aiuti di Stato nei Ventisette è passata da 98,2 miliardi di euro nel 2015 a 334,54 miliardi di euro nel 2021.
Inoltre, la Commissione europea ha approvato un regime di aiuti di Stato dell'Italia da circa 30 milioni di euro per sostenere le imprese attive nei settori agricolo, forestale, della pesca e dell'acquacoltura sempre nel contesto della guerra della Russia contro l'Ucraina. Lo schema prevede aiuti in importi limitati sotto forma di garanzia sui prestiti, fino a un massimo di 250 mila euro per beneficiario, allo scopo di sostenere le esigenze di liquidità dei beneficiari ammissibili, colpiti dalla crisi geopolitica. Nel concedere il suo via libera, Bruxelles ha riscontrato che il regime italiano è in linea con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo Ue di crisi e transizione sugli aiuti di Stato, ritenendolo "necessario, adeguato e proporzionato".
In questo scenario, gli analisti stanno osservando la situazione dei debiti pubblici nei paesi dell’Eurozona. E i tassi? "Qualsiasi pausa nella stretta di politica monetaria della Banca centrale europea potrebbe essere seguita da un altro aumento dei tassi di interesse". Lo ha confermato la presidente della Bce, Christine Lagarde in un'intervista a Le Figaro, ribadendo la linee espressa giovedì scorso dopo l'ultimo meeting dell'Eurotower. Al prossimo incontro di settembre "potrebbe esserci un ulteriore rialzo del tasso ufficiale o forse una pausa", ha ribadito Lagarde. "Una pausa, in qualsiasi momento si verifichi, a settembre o più tardi, non sarebbe necessariamente definitiva", ha peraltro aggiunto. "Siamo in una condizione di incertezza e valuteremo la situazione e la nostra azione riunione per riunione. Ci impegniamo a riportare l'inflazione al nostro obiettivo in modo tempestivo e per questo occorre un approccio sufficientemente restrittivo", ha detto ancora.
Rodolfo Ricci