Nel braccio di ferro tra Barcellona e Madrid sul referendum per l’indipendenza della Catalogna, si inserisce la presa di posizione del sindacato spagnolo CCOO, che invita le parti a fermare lo scontro e a trovare una soluzione attraverso il dialogo. “La giustizia e l'intervento della polizia non sono il modo per affrontare un conflitto che è eminentemente politico”, si legge nel documento approvato ieri dal comitato esecutivo della confederazione sindacale. CCOO difende le competenze delle istituzioni autonome catalane ed il loro diritto ad esercitare i compiti e le prerogative che sono loro proprie, ma riconosce anche la responsabilità del governo spagnolo di garantire il rispetto della Costituzione e le decisioni della Corte Costituzionale, che ha sospeso il referendum per l’indipendenza approvato da una stretta maggioranza del Parlamento di Catalogna. Tuttavia, sottolinea il sindacato “è indispensabile che le misure adottate per far rispettare la legge mantengano una necessaria proporzionalità”. Per questo CCOO chiede da un lato a Madrid di fermare le azioni legali e di polizia e, dall’altro, a Barcellona di sospendere il processo referendario così da ripristinare “un quadro democratico e normale per l'esercizio della politica”. Un quadro che - spiega il sindacato - possa portare ad una revisione della Costituzione varata nel 1978, con l'obiettivo di fornire un nuovo modello di articolazione giuridica dello Stato (un modello federale, secondo quanto auspicato nel documento CCOO) in cui la pluralità della Spagna sia riconosciuta e regolata secondo meccanismi di finanziamento che garantiscano il rispetto dei principi di mutualità, sussidiarietà e solidarietà. Al termine di tale processo - conclude la confederazione spagnola - la nuova Costituzione dovrà essere sottoposta ad un referendum della cittadinanza.