Prima o poi l’Europa si muove. Infatti, la proposta sull'energia della Commissione sarà presentata la prossima settimana, come ha annunciato la commissaria Ue all'Energia, Kadri Simson, parlando ai cronisti a margine del Consiglio informale, a Praga. I binari su cui agirà la Commissione - ha spiegato - sono quattro: una maggiore riduzione della domanda, la solidarietà tra Paesi Ue, un intervento sui prezzi e gli acquisti comuni di gas. "Dobbiamo avere bene in mente che è urgente intervenire ma dobbiamo farlo assieme, con un esteso consenso", ha sottolineato Simson. L’Importante mantenere l'unità Ue e agire velocemente.
"L'obiettivo è garantire ai Paesi membri forniture energetiche sufficienti a prezzi accessibili e oggi dobbiamo anche chiarire l'incarico della Commissione europea per quanto riguarda i suoi progressi in materia di 'price cap' al gas e sull'attuazione della piattaforma per gli acquisti congiunti", ha sottolineato anche il ministro dell'energia ceco, Jozef Sikela, al suo arrivo al Consiglio a Praga. "È importante mantenere l'unità e agire rapidamente", ha evidenziato. Poi la proposta congiunta di Germania e Olanda: "Acquisti comuni di gas per gli stoccaggi, una diplomazia energetica più coordinata per il gas con partner affidabili, una ulteriore riduzione della domanda, un indice più rappresentativo, ma su base volontaria, al Ttf", queste alcune delle proposte che in un non paper - documento non ufficiale - hanno avanzato sul dossier energia. "La necessità di un set di misure e non di mettere in campo una misura", è il titolo del documento nel quale i due Paesi non citano il 'price cap' all'import di Gnl ma affermano che "può essere considerato un tetto al gas russo via gasdotto".
Ma è ormai chiaro un fatto: sul fronte europeo bisogna insistere per una politica comune. Sulla questione del 'price cap' energetico - ha sottolineato il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, in una intervista al quotidiano Verità & Affari - è illusorio pensare di poter far da soli. "Bisogna agire su un doppio livello- ha ribadito- a Bruxelles e a Roma, per alzare uno scudo economico. Sul fronte europeo dobbiamo insistere per una politica energetica comune e definire un tetto europeo al prezzo del gas importato. Abbiamo visto troppo egoismo e troppa miopia in queste settimane su questo tema". "Serve poi una politica energetica comune - ha aggiunto Sbarra - con un nuovo 'Recovery' che punti alla sovranità continentale, finanziato anche con una global minimum tax sulle multinazionali. Accanto a queste politiche comuni bisogna aggiungere il rifinanziamento del Fondo Sure per sostenere lavoro e protezioni sociali". "Sul piano nazionale - ha concluso il leader della Cisl - dobbiamo superare i veti di tanta cultura del no che ha bloccato ogni investimento e ci ha dato in pasto al gas di Putin. Occorre diversificare le partnership commerciali, investire sui combustibili verdi, potenziare il Tap, riattivare gli impianti di estrazione nei giacimenti nazionali, sviluppare rinnovabili, idrogeno, economie circolari e nuove tecnologie".
Rodolfo Ricci