Tutto come previsto, anzi aggiornamento delle previsioni economiche migliore delle attese. Infatti, l'economia della zona euro quest'anno crescerà più lentamente di quanto previsto in precedenza, ma eviterà una recessione tecnica e la crescita riprenderà l'anno prossimo, secondo le previsioni della Commissione europea. Il braccio esecutivo dell'Ue ha tagliato le previsioni di crescita per i 20 Paesi della zona euro per il 2023 allo 0,6% dallo 0,8% previsto a settembre, perché l'inflazione elevata, l'aumento dei tassi di interesse e la debolezza della domanda esterna hanno avuto un impatto più significativo del previsto.
Tuttavia, la crescita inizierà a riprendere già negli ultimi tre mesi di quest'anno, con un incremento del Pil dello 0,2% trimestre su trimestre dopo una contrazione dello 0,1% nel periodo luglio-settembre, e nel 2024 la crescita complessiva dovrebbe essere dell'1,2%, per poi accelerare all'1,6% nel 2025. In particolare, nelle previsioni economiche di autunno si rivede allo 0,7% l'attesa della crescita del Pil italiano nel 2023, rispetto allo 0,9% indicato in precedenza. Rivede invece al rialzo allo 0,9% l'attesa per il 2024, indicato in precedenza allo 0,8%. Nel 2025 l'economia crescerà poi dell'1,2%. L'inflazione è prevista per il 2023 al 6,1% (5,9% nelle attese di settembre) e al 2,7% nel 2024 (2,9% nelle stime precedenti), per poi portarsi al 2,3% nel 2025. "Si prevede che l'attività economica ricominci a crescere gradualmente grazie alla ripresa dei consumi, grazie a un mercato del lavoro sempre più solido, a una crescita salariale sostenuta e a un continuo allentamento dell'inflazione", ha detto la Commissione.
L'inflazione, che la Banca centrale europea intende mantenere al 2,0% nel medio termine, dovrebbe scendere al 3,2% l'anno prossimo dal 5,6% previsto nel 2023 e rallentare ulteriormente al 2,2% nel 2025. Inoltre, Francia, Italia, Slovacchia, Malta e Belgio registreranno disavanzi di bilancio ben superiori al 4,0% del Pil sia l'anno prossimo che nel 2025, il che potrebbe far scattare provvedimenti disciplinari dell'Ue nei confronti di questi Paesi.
"Il numero di paesi con un deficit superiore al 3% del Pil è destinato ad aumentare da 10 nel 2022 a 12 nel 2023, prima di scendere nuovamente a 8 nel 2024 e aumentare nuovamente a 13 nel 2025 a politiche invariate", ha commentato il commissario europeo all'Economia Paolo Gentiloni nella conferenza di presentazione delle previsioni.
Inoltre, "il messaggio ai Paesi con debito elevato è di considerare le raccomandazioni specifiche per Paese formulate qualche settimana fa. La prossima settimana valuteremo i progetti di bilancio di tutti gli Stati membri guardando anche a queste raccomandazioni. Una di queste è quella di mantenere le spese primarie nette entro un certo livello e sarà una delle parti essenziali della nostra valutazione la prossima settimana", ha voluto sottolineare Gentiloni rispondendo ad una domanda semore nella conferenza stampa.
Rodolfo Ricci