Domenica 24 novembre 2024, ore 11:18

Francoforte 

Bce: prospettive di inflazione in calo, svolta positiva per i consumatori 

Era nell’aria e i dati sui prezzi al consumo all’1,7% lasciano ben sperare. E’ logico allora che le aspettative di inflazione dei consumatori sono calate, mentre sono aumentate le prospettive su reddito e spesa reale per i prossimi 12 mesi, a fronte di un quadro economico relativamente stabile. E' quanto emerge dall'ultimo sondaggio della Bce presso i consumatori sulle prospettive di crescita e di inflazione. Il survey condotto dall'Istituto di Francoforte rivela che il tasso medio di inflazione percepita nei 12 mesi precedenti è sceso ulteriormente a settembre al 3,4%, dal 3,9% di agosto e conferma una diminuzione di 5 punti percentuali rispetto al picco dell’8,4% nel settembre 2023. Le aspettative mediane di inflazione per i prossimi 12 mesi sono scese al 2,4%, dal 2,7% precedente, e si sono attestate al livello più basso da settembre 2021.

Anche le aspettative mediane di inflazione su un orizzonte triennale sono diminuite a settembre, di 0,2 punti percentuali, al 2,1%, il livello più basso da febbraio 2022 (quando la Russia invase l’Ucraina). Quanto alle attese su crescita e mercato del lavoro, le aspettative di crescita economica per i prossimi 12 mesi sono rimaste stabili a settembre, attestandosi al -0,9%, mentre le aspettative per il tasso di disoccupazione sui prossimi 12 mesi sono aumentate al 10,6%, dal 10,4% di agosto.

I consumatori continuano ad aspettarsi che il tasso di disoccupazione futuro sarà solo leggermente superiore al tasso di disoccupazione attuale percepito (10,3%), il che implica un mercato del lavoro sostanzialmente stabile.
Sul fronte redditi e consumi, le aspettative di crescita del reddito nominale dei consumatori sono aumentate all’1,3% dall’1,2% di agosto, mentre la percezione della crescita della spesa nominale è rimasta pressoché stabile nei 12 mesi precedenti al 5,2% e nei prossimi 12 mesi al 3,2%, il livello più basso da febbraio 2022. Per la prima volta da marzo 2023, non si è verificato alcun calo né nelle percezioni né nelle aspettative di spesa, mentre le percezioni e le aspettative di inflazione hanno continuato sulla loro traiettoria discendente, il che potrebbe indicare un punto di svolta positivo per la spesa reale.

Inoltre, il report settimanale di Ebury ha analizzato le decisioni di politica monetaria della Banca centrale europea del 17 ottobre 2024, che ha tagliato i tassi come previsto. Secondo gli esperti, le comunicazioni che hanno accompagnato la decisione suggeriscono che l'opinione dell'istituzione sia stata influenzata dai dati economici negativi dell'Eurozona e dai segnali che l'inflazione è tornata entro l'obiettivo. Christine Lagarde, si legge nel report, ha fatto qualche passo indietro rispetto all'opinione secondo cui tutti i tagli futuri dipenderanno dai dati e ha confermato la certezza che i tagli saranno effettuati nelle prossime riunioni, con la possibilità concreta di un taglio di 50 punti base prima o poi. Magari, come ipotizzano i mercati, a dicembre.

D’altronde l'economia di Eurolandia si sta indebolendo e lo dimostrano tutti i maggiori indicatori, mentre sull'inflazione si registrano miglioramenti con il target del 2% che probabilmente sarà raggiunto ben prima della fine del 2025. Questa "combinazione» è favorevole a un ulteriore allentamento della politica monetaria della Bce: la direzione per i tassi di interesse è "chiara". Èanche l'analisi del governatore di Bankitalia, Fabio Panetta, nel corso di un evento dedicato all'Europa nell'ambito dei lavori del Fondo monetario internazionale.

Sul palco insieme al responsabile del Dipartimento europeo del Fmi, Alfred Kramer, Panetta ha spiegato coma l’Eurotower è lontana da un tasso neutrale e non ha escluso la possibilità di scendere sotto questo tasso data la debolezza dell'economia. Sulle fusione bancarie cross-order Panetta ha risposto senza mai nominare il caso Unicredit-Commerzbank, ma - sorridendo - ha chiesto all'intervistatore se la domanda fosse sull'operazione che è nella mente di tutti. Poi ha spiegato come "la valutazione di quell'accordo dovrebbe basarsi soltanto sulla forza del soggetto che verrà creato attraverso il merger. Non ci dovrebbe essere alcuna discussione sulla nazionalità".

Rodolfo Ricci
 

( 25 ottobre 2024 )

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