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Francoforte 

Bce: prematuro il ritiro delle misure di sostegno 

La ripresa sta arrivando. Ma per non "soffocarla" sul nascere bisogna comunque evitare di rimuovere prematuramente o in maniera non coordinata le misure di sostegno messe in campo finora. Parallelamente, il Patto di stabilità resterà quindi sospeso fino alla fine del 2022 "ma non nel 2023". Queste le indicazioni date in precedenza dal vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis e riprese ieri dalla Bce, al termine della riunione informale di Francoforte.
Per il vicepresidente della Banca centrale europea, Luis De Guindos, sarà cruciale avere un approccio graduale e prudente al ritiro delle misure di sostegno. De Guindos non vede all'orizzonte anche cambiamenti sostanziali nella politica monetaria "accomodante" finora seguita dalla Bce, come già detto recentemente dalla presidente dell'istituto Christine Lagarde. La finanza verde può essere un fattore guida verso l'integrazione finanziaria nell'Unione europea, che rappresenta un elemento vitale per proteggere la nostra economia dagli schoks e dall'instabilità.
"I rischi posti dal cambiamento climatico rendono questo obiettivo più urgente ma presentano anche un'opportunità. Una piena unione dei mercati dei capitali può aiutare a promuovere la finanza verde laddove la Ue è già leader".
Il banchiere centrale ha sottolineato come tuttavia la finanza verde resti un segmento del mercato relativamente piccolo e occorra "raddoppiare gli sforzi per mobilitare la raccolta di capitali". Altro tema. Al momento non ci sono segnali di forti pressioni inflazionistiche e quindi non c'è motivo ridurre gli acquisti di Bond.
Lo ha confermato l'esponente della Banca centrale europea, Fabio Panetta, in un'intervista pubblicata su Nikkei, minimizzando le aspettative di un imminente cambiamento di politica da parte della Bce. "Solo un aumento sostenuto delle pressioni inflazionistiche, riflesso in una tendenza al rialzo dell'inflazione sottostante che potrebbe portare l'inflazione e le aspettative di inflazione in linea con il nostro obiettivo, potrebbe giustificare una riduzione dei nostri acquisti", ha detto Panetta. "Ma questo non è quello che avevamo previsto a marzo - ha aggiunto - e da allora quindi, non ho visto cambiamenti nelle condizioni di finanziamento o prospettive economiche che sposterebbero il percorso dell'inflazione verso l'alto".
La Bce comunque concorda con la Commissione Ue sul fatto che la ripresa c'è, e torneremo ai livelli di Pil pre-2019nel corso del 2022, ma la crescita resta incerta, lascia cicatrici tra settori economici e tra Paesi, e quindi molte divergenze: lo ha confermato la presidente della Bce, Christine Lagarde: "Data l'incertezza che affrontiamo e la divergenza, le politiche di sostegno sono necessarie nei mesi a venire, a beneficio di quelli che non vedranno la ripresa entro il 2022, penso a chi ha perso il lavoro ad esempio", ha detto Lagarde.

Rodolfo Ricci

( 27 maggio 2021 )

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