Rischi economici elevati nel breve termine. Infatti, nella loro valutazione sui rischi, i membri (del Consiglio Bce, ndr) hanno nuovamente sottolineato la dicotomia fra il protrarsi di rischi elevati per le prospettive economiche nel breve termine, e sviluppi più positivi nel medio termine". Lo scrive la Bce nelle minute della riunione del 10-11 marzo. Durante il Consiglio direttivo - si legge nei verbali - i membri hanno giudicato "essenziale che il Consiglio direttivo ribadisca il suo impegno a tenersi pronto a mettere mano a tutti gli strumenti, nella misura adeguata, per assicurare che l'inflazione converga verso il livello desiderato" e a una politica monetaria accomodante per tutto il tempo necessario".
Accanto a questo impegno, di fronte alla forte contrazione dell'economia dell'area euro a cavallo fra il 2020 e il 2021 "si è ritenuto importante enfatizzare la necessità di un continuo sostegno da parte delle politiche fiscali per favorire la ripresa". L'Unione europea però si prepara al grande rimbalzo: questo è quanto è emerso dalle dichiarazioni di ieri di Christine Lagarde, presidente della Bce, in occasione della riunione dell'International monetary and financial committee. Ciononostante, in linea con le rassicurazioni della Fed, la linea della Banca centrale è di rimanere cauti e non rilassare le politiche accomodanti troppo presto.
Nonostante la pressione della pandemia da Covid-19 continui a farsi sentire, il rischio di una recessione in Europa sembra essere rientrato: "Dal precedente incontro dell'Imfc dello scorso ottobre, le prospettive globali sono migliorate grazie ai progressi compiuti nelle campagne di vaccinazione e al forte sostegno politico fornito alle nostre economie", ha dichiarato Lagarde, aggiungendo che "in linea generale i rischi riguardo le prospettive di crescita dell'Eurozona si sono stabilizzati, anche se i risvolti negativi associati alla pandemia pesano ancora nel breve termine".Le crescenti aspettative sul rimbalzo sollevano dubbi sulla durata delle politiche di emergenza adottate dalla Banca di Francoforte. La stessa Lagarde ha informato che non tutti i 1,85 trilioni accantonati per il programma potrebbero essere spesi, anche se Francoforte si riserva il diritto di aumentare la quota.
A proposito di un rallentamento negli acquisti da parte della Bce è intervenuto ieri il falco Klaas Knot, membro del board di Francoforte. In un'intervista a Reuters, il presidente della Banca centrale olandese ha dichiarato che l'economia della zona euro è avviata verso una solida ripresa nel secondo semestre di quest'anno e questo potrebbe consentire all'Eurotower di iniziare a diminuire gradualmente i propri acquisti di obbligazioni nel terzo trimestre. Ciò non si tradurrebbe, ha precisato, nella fine della politica ultra-accomodante dell'istituto, che continuerebbe attraverso altri strumenti come Qe o forward guidance.
Rodolfo Ricci