Cresce anche a settembre il mercato europeo dell'auto: le immatricolazioni nei Paesi Ue ed Efta (Islanda, Norvegia e Svizzera) - secondo i dati dell'Acea, l'associazione dei costruttori europei - sono state 1.496.206, il 7,3% in più dello stesso mese del 2015. Nei primi nove mesi dell'anno sono state vendute 11.607.266 vetture, con una crescita del 7,7% rispetto all'analogo periodo del 2015.
Buone notizie anche per il gruppo Fca che cresce quasi il doppio del mercato europeo: a settembre le immatricolazioni sono state 90.848, il 14,2% in più dello stesso mese 2015 a fronte di un incremento del 7,3% del mercato. La quota sale dal 5,7 al 6,1%. Nei primi nove mesi dell'anno le consegne Fca sono 767.909, pari a una crescita del 15,3% e la quota passa dal 6,2 al 6,6%. Bene tutti i brand del gruppo, in particolare Alfa Romeo che a settembre registra un balzo del 39%.
Per il Centro Studi Promotor sul risultato di settembre influisce positivamente il recupero in atto nei paesi della fascia meridionale della zona euro il cui mercato è stato fortemente penalizzato dalle politiche di austerity di Bruxelles. In particolare in settembre il mercato italiano cresce del 17,4%, quello spagnolo del 13,9%, quello portoghese del 10,6%, quello greco cala del 10,3% (ma nei primi nove mesi dell'anno cresce dell'8,6%). Nel complesso i paesi della zona euro crescono del 9,4%, mentre più contenuta è la crescita dei paesi non euro (+4,2%) perché il maggior mercato dell'area, quello del Regno Unito, dopo aver toccato il record di immatricolazioni nel 2015, quest'anno ha tassi di ulteriore sviluppo contenuti (+1,6% in settembre; +2,6% nel periodo gennaio-settembre), aggiunge il Csp.
La crisi che ci stiamo lasciando alle spalle ha inciso fortemente anche sul peso dei diversi mercati nazionali dell'Unione. Il mercato tedesco resta il più importante, ma l'Italia, che per molto tempo è stata il secondo mercato europeo, è scivolata al quarto posto preceduta dal Regno Unito e dalla Francia. Il recupero nel nostro Paese è molto forte, ma occorrerà tempo per ritornare ai livelli ante-crisi.